OFFERTE, RECORD E NAZIONALE: LA NUOVA VITA DI VECINO
Prima di approdare a Firenze, Matias Vecino diceva di ispirarsi a Zidane nelle movenze. Un centrocampista offensivo con il vizio del gol e delle giocate straordinarie. Da quel gennaio 2013 di acqua sotto i ponti ne è passata: l’uruguagio è diventato padre del piccolo Genaro, ha messo le sue radici in Toscana - prima ed Empoli e poi a Firenze - e si è pian piano adattato ad un nuovo ruolo, quello del mediano puro. Una posizione delicata che nel corso degli ultimi anni lo ha fatto maturare anche tecnicamente e che in poco più di tre stagioni ha portato Matias a vestire per la prima volta la maglia della Nazionale. Una casacca pesante ma allo stesso tempo meritata per un giocatore destinato a far parlare a lungo di sé.
Per informazioni, chiedere nello specifico a Maurizio Sarri, il vero pigmalone di Vecino che ha cresciuto e coccolato il centrocampista nella sua stagione ad Empoli e che, sia in estate che in questo ultimo inverno, avrebbe fatto carte false pur di averlo nel suo Napoli, pur di farlo giocare assieme ad Allan, Jorginho ed Hamsik. Nulla da fare però, la risposta della Fiorentina è sempre stata la stessa: Vecino non si vende. Nemmeno per 15 milioni più bonus (l’ultima offerta recapitata sul tavolo di Pradè). Non sono ancora troppe infatti le 39 presenze già accumulate con la maglia viola in quasi due anni per poter salutare Firenze.
Prima, quantomeno, servirebbe trovare almeno un gol. Il primo gol di Vecino con la maglia viola. Già, bella impresa. Perché provarci, Matias, c’ha provato. A tal punto da risultare ad oggi il giocatore della Serie A che ha effettuato più tiri senza trovare alcun gol: 40 conclusioni (incluse quelle respinte) e nessuna rete. Magro primato per chi, lo scorso anno ad Empoli dopo le stesse giornate, aveva realizzato già due gol. Adesso, dopo la prima convocazione in Nazionale ed i primi applausi con la maglia della Celeste, Vecino vuole il definitivo salto di qualità. Con la divisa viola, però.