"OCCHI PUNTATI SU..." 10 buoni motivi per ripartire
"Solo chi cade può risorgere." Prendiamo in prestito il titolo di un celebre film di Cromwell, dove un Hunphrey Bogart all'apice della carriera interpreta un freddo detective che indaga sulla morte di un amico. Con un pò di sana fantasia e fervida immaginazione possiamo sostituire l'amico, sfortunato protagonista della pellicola in questione, con la Fiorentina pensando che ciò che sta succedendo alla squadra viola è roba da indagine approfondita. La Fiorentina non è certo morta (lo avevamo premesso...servono fantasia e fervida immaginazione) ma un pò agonizzante lo è di sicuro e allora siamo andati ad estrarre dal cilindro 10 buoni motivi (spargendo un pò di ottimismo quà e là) che ci disegnino un futuro migliore per ripartire verso la gloria perduta. Abbiamo così evaso il primo perchè, oltre al titolo del celeberrimo film, "Solo chi cade può risorgere" è anche un detto entrato ormai nel lessico popolare e bene si attaglia alla situazione dei gigliati. Passiamo, quindi, al secondo che affronta subito la più stretta attualità: il Napoli, avversario della Fiorentina fra poco più di 48 ore, arriva al "Franchi" privo di tre titolari e se i partenopei si faranno una ragione dell'assenza di Contini, molto meno se ne faranno delle assenze di Gargano e del "fenomeno" slovacco Hamsik. A questo aggiungete il momento poco felice degli azzurri di Reja, reduci da due sconfitte consecutive (Chievo e Roma), e vedrete che l'orizzonte viola comincia piano piano ad ammantarsi di un dolce chiarore.
3) Ancora attualità: la Fiorentina dopo il Napoli affronterà il Bologna in un derby dell'Appennino denso di nostalgia, la Lazio in casa, il Genoa a Marassi (assolutamente da non perdere vista la situazione di classifica dei rossoblù), il Chievo al "Franchi, la Reggina in un "Granillo" che sarà una bolgia e il Palermo a Firenze, prima di andare a San Siro contro l'Inter. Fermiamoci quì, ci attendono sei partite cosidette "abbordabili", in un girone di ritorno che vedrà i viola giocare 10 volte fra le mura amiche ed otto in esterna. La sbornia di Marbella sembra ormai superata e ci sono tutti i motivi per sperare in una pronta risalita.
4) Piccole pianticelle crescono: ci riferiamo a Montolivo e Jovetic. Il "talento di Caravaggio" è ormai una certezza. Il tempo dei "proclami" sembra definitivamente passato (ricordate? "Sono forte..."), il processo di maturazione, tanto invocato da Prandelli, sembra aver preso la via maestra. Attendiamo ulteriori conferme ma il popolo viola può senz'altro contare su di lui. Jo-Jo, finalmente, sembra dare cenni confortanti della sua classe cristallina. Promosso sul campo da Prandelli come primissimo rincalzo per l'attacco viola dovrà dimostrare di meritare questo atto di fiducia. Pazzini ed Osvaldo sono stati sacrificati sull'altare del montenegrino che, adesso, non può fallire.
5) Il rientro di Adrian Mutu: forse a qualcuno sarà sfuggito, ma dal 49' della sciagurata partita col Lecce la Fiorentina sta giocando senza il suo fuoriclasse per antonomasia. E' vero, "tutti sono utili nessuno è indispensabile", ed i gigliati hanno dimostrato in più occasioni di riuscire a ben sopperire all'assenza del "fenomeno" romeno, ma c'è un limite a tutto ed il suo apporto di fantasia, carisma e personalità appare imprescindibile per la squadra viola di questi tempi. Forse in casa con la Lazio, l'8 febbraio, potrebbe esserci la lieta novella...
6) Il rientro di Martin Jorgensen: altrettanto imprescindibile. In molti hanno rimpianto le partenze di Liverani e Ujfalusi, non tanto (o non solo) per il tasso tecnico che sarebbe venuto a mancare quanto per il contributo di personalità ed esperienza che i due giocatori sapevano conferire alla squadra viola.
Noi rimpiangiamo (allo stesso modo, se non di più) l'assenza di Martin Jorgensen, vero e proprio capitano senza fascia, leader silenzioso, collante insostituibile dello spogliatoio viola. Martin è prossimo al rientro e questo sarà il vero valore aggiunto dei prossimi mesi col giglio sul petto.
7) C'è una frase che ricorre spesso fra gli addetti ai lavori, specialmente delle squadre del nord o, come si dice a Firenze, di quelli "a strisce". "Gli errori arbitrali, alla fine del campionato, si compensano." Bene, facciamo nostra questa proditoria (e anche un pò stucchevole) affermazione e avvertiamo l'Inter del prepotente ritorno della Fiorentina nel girone di ritorno, perchè da un rapido conteggio si evince come ai viola siano stati "sottratti" almeno 9 punti. La nostra è, ovviamente, un'innocente provocazione ma se tanto mi da tanto...
8) La classifica corta: la Fiorentina ha chiuso il suo splendido 2008 al terzo posto con 32 punti in una posizione alta e ben ventilata. Dopo il "mensis horribilis" di gennaio i punti sono (ahimè) ancora, tristemente 32, ma la graduatoria rimane sorprendentemente corta. Certo, squadre come Roma e Palermo si sono fatte sotto (i giallorossi sono addirittura passati avanti) ma la Lazio, il Napoli (decisivo lo scontro di mercoledì sera) sono sempre lì. Unica eccezione il Genoa che, crediamo, subirà un ridimensionamento e comunque dista solo quattro punti con 18 partite ancora da disputare e 54 punti in palio. Meditate gente, meditate...
9) A proposito della Roma di Spalletti. Punto primo, deve venire a Firenze e sappiamo (Lecce a parte) quanto sia implacabile la legge del "Franchi". Punto secondo, i capitolini sono attesi da una Champions League che, lo abbiamo provato sulla nostra pelle, non è uno scherzo per dispendio di energie fisiche e nervose. Le prime tre posizioni sono ormai andate per "vari" motivi (e non serve aggiungere altro...), per la quarta beh... l'impressione è che ce la giocheremo fino in fondo con Totti e compagni.
10) Chiudiamo con l'uomo che (quasi) da solo ci ha tenuto a galla in questi mesi: Alberto Gilardino. Per lui 17 gol stagionali fino ad ora, 12 in campionato, 5 in Champions League con un rendimento altissimo fatto di prodezze pregiatissime e gol "sporchi", da vero centravanti. Il ragazzone di Biella sta vivendo un momento particolare, e per usare una terminologia molto in uso negli ambienti pallonari, "ha le polveri bagnate". Sono, infatti, ben 5 le partite a digiuno per il "Gila", compresa quella di Coppa Italia col Torino. Già da sabato contro la Juventus ha però mostrato sensibili miglioramenti e solo l'ottusità (speriamo non altro...) di Saccani e Copelli gli hanno negato il 18° gol complessivo con maglia viola. Dai suoi piedi e dalle sue reti, quindi, passa la resurrezione gigliata e forse è proprio questa la spinta decisiva che può far ripartire la Fiorentina.