OCCASIONI MANCATE
Al di là del risultato nudo e crudo ottenuto contro l’Empoli, gli strascichi che ha lasciato in casa viola il pari nel derby stanno facendo riflettere e non poco la Fiorentina. Non certo per il gioco espresso, perché la rimonta sugli azzurri col successo sfiorato nel finale è stata notevole, e nemmeno sulle scelte di Sousa, sulle quali il portoghese ha per primo fatto il suo mea culpa. Quello che fa pensare piuttosto sono state le prove di alcuni singoli, che contro l’Empoli avevano tra le mani un’occasione forse irripetibile per poter dimostrare all’allenatore quell’“Ehy, ci sono anche io tra i titolari” già riposto in tutta fretta nel cassetto. Accantonando solo per un momento la prova di Babacar (rivedibile, ma ancora in ampio credito con la piazza per una media-gol che resta molto alta), restano eloquenti invece le (non) risposte che sul campo hanno dato Ante Rebic e Mario Suarez, due giocatori totalmente diversi sui quali però la Fiorentina in estate ha deciso di fare un investimento ben preciso.
Il caso del croato è più unico che raro: reduce da una deludente stagione nella Serie B tedesca con la maglia del Lipsia (10 presenze, nessun gol ma in compenso una valanga di infortuni), è rimasto a Firenze per espressa volontà di Sousa, che ha intravisto nel giovane attaccante un vero e proprio jolly della fascia, un esterno capace di aiutare la squadra in entrambe le fasi. Un esperimento fino ad oggi fallito, se consideriamo che anche nelle sei apparizioni sin qui collezionate, Rebic in almeno due circostanze si è meritato la palma di peggiore in campo (contro Lech ed Empoli nello specifico). Non certo un dramma per un giocatore classe ’93 ancora alla ricerca della piena maturità. Quello che invece lascia perplessi è l’altro calciatore sul banco degli imputati, ovvero Mario Suarez. Giocatore sul quale peraltro la Fiorentina, nelle segrete stanze, non ha certo intenzione di fare muro qualora arrivassero offerte interessanti già nel mercato di gennaio. Lo spagnolo sta faticando ancora troppo ad inserirsi nel gioco di Sousa e nel derby, di fronte ad una squadra che giocava palla a terra senza timori reverenziali, è andato nel panico fin da subito, finendo per essere sostituito all’intervallo. Una situazione che al Franchi è stata già vissuta più di una volta ma che dopo il 2-2 di due giorni fa ha fatto scattare un definitivo campanello d’allarme sul conto dello spagnolo, per il quale il Siviglia (ma non solo in Spagna) si è già fatto sotto.