NOTTE PRIMA... DELLA FINALE
La prima finale è un pò come il primo amore... non si scorda mai. E siamo certi che anche Cesare Prandelli, apparentemente uomo imperturbabile, quasi impermeabile alle emozioni forti, non dimenticherà facilmente le ore che precedono Italia-Spagna. Del resto è come la notte prima degli esami (parliamo di noi, delle nostre attese, delle nostre speranze, non del film al quale rubiamo solo il titolo...) chi non ricorda la tensione, perchè no...la paura, quel bisogno di andare a letto ma allo stesso tempo la voglia di restare svegli. Magari per ripassare l'ultimo capitolo, ripetere una formula matematica particolarmente indigesta. Ci sembra di vederlo Cesare... un giro ricognitivo nelle camere dei giocatori, qualche dettame tattico da discutere con Pin e Venturati, un ultimo goccetto prima di spengere la luce e andare a dormire. E comunque la partita è alle 20 e 45, hai voglia a ripensare la formazione... Non c'è dubbio: una finale di un campionato europeo è proprio come un esame, per meglio dire una laurea, che arriva dopo una serie di prove brillantemente superate. Spagna in primis (toh, chi si rivede...) quindi Croazia e Irlanda. E poi Inghilterra (in quel caso la promozione è arrivata solo all'ultima domanda), Germania, ed ora di nuovo la Spagna. Non a caso la squadra campione d'Europa e del mondo in carica. Aveva proprio ragione Eduardo... "Gli esami non finiscono mai".
COSI' FAN TUTTI... Fateci caso: in tanti cominciano a Firenze, si formano a Firenze, crescono e migliorano a Firenze... vanno a vincere lontano da Firenze. E poi, per chiudere il cerchio, tornano a Firenze. Per vivere serenamente, dopo aver vinto tutto altrove. Vuoi vedere che anche Cesare Prandelli (e con lui Riccardo Montolivo) faranno lo stesso? Certo, il caso del "mago di Orz" è un pò diverso, visto che lui allena la nazionale e Firenze non la mai abbandonata. Però è indubbio che in maglia viola Cesare si sia imposto, migliorato, affermato. Cesare ha conquistato quattro qualificazioni virtuali ed un ottavo di finale in Champions League, è arrivato a giocarsi una semifinale di coppa Uefa ai rigori. Tutti traguardi prestigiosi, gratificanti, conquistati con il gioco, con quella mentalità vincente transfusa successivamente in maglia azzurra. Ma di vittorie nemmeno l'ombra. e nemmeno di finali. Tra poche ore invece, ahimè con una maglia diversa da quella viola, Cesare Prandelli potrebbe finalmente aprire la bacheca e porvi il primo trofeo.
CUORE VIOLA - Comunque nessun rimpianto, nessun rancore, le vittorie di Cesare sono un pò anche le nostre. Lo abbiamo detto più volte: senza giocatori viola convocati, è Prandelli il nostro rappresentante all'Europeo 2012. Lui, dal canto suo, non ha mai perso occasione per ringraziare Firenze e la Fiorentina, per averlo adottato, amato, aiutato a diventare "grande". Vogliamo credere che proprio in questa notte ripenserà alla partita perfetta di Eindhoven, alla serie dei rigori con l'Everton, al 3-2 contro la Juve, ai due trionfi contro il Liverpool... E poi al minuto di silenzio per la moglie Emanuela, al terzo tempo, ai rientri da Torino tra ali di folla, alla gente che piangeva per lui l'ultimo giorno fuori dallo stadio... Momenti indimenticabili che lo hanno formato come professionista, come allenatore, ma anche come uomo. Siamo certi che in un angolo del suo cuore c'è spazio anche per Firenze e la Fiorentina. Ora però lasciamolo andare, nella notte prima della finale è buona regola dormire.