NELL'INDIFFERENZA GENERALE
C'è un momento della stagione in cui il tifoso sogna. In cui l'appassionato sfoglia le pagine dei quotidiani pensando ad altro, e visualizzando tutt'altro rispetto ai titoli e alle foto di calciomercato. E' il momento dei sogni, appunto, quando la sola presenza dei calciatori di rientro dalle vacanze basta (o bastava...) a spingere il sostenitore verso i più irrefrenabili e mostruosi sogni di gloria. Certo, il calcio cambia, le televisioni “rubano” spettatori, e le code per il rinnovo degli abbonamenti sono ormai fotografie ingiallite nel tempo, ma quanto registrato a Firenze nel primo giorno della nuova stagione è quantomeno indicatore allarmante.
Perchè tra la contestazione e l'indifferenza ci corre tutta la disaffezione che questa Fiorentina è riuscita a portarsi dietro. Trascindandosi vicende e nodi da sciogliere come se gli ultimi 2 mesi fossero durati un batter d'occhio. La rosa che si ripresenta quasi intatta è come minimo una scelta forzata, soprattutto alla luce di un mercato in evoluzione solo da metà agosto in poi. E, come minimo, anche su giocatori come Behrami e Jovetic è da mettere in preventivo il batti e ribatti di dichiarazioni, voci, rumors e indiscrezioni. Insomma, a guardare bene il momento generale, vien da pensare che almeno su questi aspetti la società viola avesse poco margine d'intervento e manovra.
Quel che impaurisce, semmai, è che negli ultimi 2 mesi nulla è cambiato nel contorno alla Fiorentina. Perchè oggi ad attendere i giocatori non c'era nessuno, e perchè soltanto pensare a con quali ritmi partirà la campagna abbonamenti rischia di deprimere anche il più inguaribile ottimista. Del resto, se anche qualcuno oggi avesse provato ad attendersi saluti o scatti con quelli che dovrebbero essere i propri idoli, avrebbe dovuto accontentarsi di macchine dai vetri sigillati, qualche passerella di corsa lungo i viali di Careggi e poc'altro. Legittimo che Montella preferisca il silenzio e il segreto del centro sportivo e rimandi eventuali bagni di folla a Moena, altrettanto legittimo, però, che oggi intorno a questa squadra non ci sia più nessuno.
La stragrande maggioranza del tifo, del resto, aveva già cominciato a disertare lo stadio nel corso della scorsa stagione, mentre in vista dei prossimi appuntamenti come quello della presentazione della maglia l'unico richiamo sembra essere ad oggi la presunta contestazione che potrebbe andare in scena in Piazza della Signoria. Orizzonti grigi, per non dire nebbiosi, sulla Fiorentina che oggi ha mosso il primo passo nella nuova stagione. Di tempo, un po' per tutto, che sia mercato o altro, ce n'è ancora parecchio. Ma se tra il deserto del centro sportivo di ieri, e la curva vuota della scorsa stagione, non sembra essere cambiato nulla, almeno sino ad ora, significa che negli ultimi due mesi, alle tante parole legate alla “rivoluzione”, si poteva dare un seguito diverso. Forse con qualche fatto in più o almeno con qualche chiarimento da parte della proprietà.