MUTU E A CAPO

MUTU E A CAPO
FirenzeViola.it

Lo aspettano in gloria. Al di là delle parole, dei titoli sui giornali, degli slanci informativi provenienti da fuori Firenze. A Castelrotto, come in città, Adrian Mutu è il più atteso. E oggi sarà il suo giorno. Quello dell'arrivo nel ritiro della Fiorentina. Là  dove ritroverà i compagni di squadra, il suo allenatore, e quel Pantaleo Corvino che fino a qualche tempo fa s'imbronciava un po' a raccontare quanto emergeva dalla vicenda e dalle richieste del procuratore. Certo, qualcosa dovrà pur essere spiegato, qualcosa che racconti un mese di riavvicinamento dopo un'iniziale freddezza da separati in casa. Ma la prima giocata, il primo scatto, del "Fenomeno" infiammerà i cuori della tifoseria presente in Alto Adige e non. Perchè al di là di quanto accaduto, la Fiorentina non può prescindere da Mutu. E Mutu, seppure dopo qualche passo indietro dovuto e necessario, non può fare a meno della Fiorentina. Che lo ha rilanciato, che lo ha rigenerato, che lo ha consacrato. Tantomeno a un passo dalla stagione più eccittante.

 

E con lui, in quel di Castelrotto, ci saranno anche altri gli "illustri assenti" pronti ad aggregarsi al gruppo dopo le meritate vacanze. Ci sarà Gamberini che dopo l'Europeo può tranquillamente puntare al Mondiale affermandosi in viola e sognando l'azzurro. Ci sarà Frey, determinato e convinto di essere parte integrante di questo progetto ancora a lungo. Ci sarà Juan Manuel Vargas, vero prezzo pregiato della campagna acquisti da "Champions" di uno scatenato Corvino. Roba da 12 e passa milioni di euro per soffiare l'assoluto protagonista dello scorso campionato alla ferrea concorrenza di mezza Serie A. E ci sarà Storari, nuovo volto fra i pali, senza tralasciare Papa Waigo e Lupoli con grande probabilità destinati comunque ad andarsene. Dopo di che, davvero, la Fiorentina sarà pronta per giocarsi tutto fra meno di un mese. Il conto alla rovescia è appena iniziato.