MONTOLIVO, Nessuna rivincita da parte mia
Poco tempo per festeggiare la straordinaria impresa di martedì in casa Fiorentina. Domenica torna il campionato, e per i viola con una trasferta quasi proibitiva, a Milan contro i campioni di Italia. Uno dei migliori in campo, se non il migliore, contro il Lione è stato Riccardo Montolivo, che oggi al termine dell'allenamento ha parlato in sala stampa; queste le sue dichiarazioni.
A San Siro conterà più il morale dei viola o la rabbia dell'Inter? "Loro avranno voglia di dimostrare che non sono quelli di Barcellona e noi la stessa voglia di dimostrare che siamo quelli col Lione. Sicuramente sarà una partita difficilissima, noi vogliamo dimostrare quello che di buono abbiamo fatto finora, cioè la continuità di gioco e di prestazione, la compattezza di squadra".
Ti riconosci in questa simbiosi con la Fiorentina è in quello che dice il mister? "Molti giocatori sono cresciuti in questi anni, man mano che cresceva la squadra, penso a me come Gamberini. E' presto per dire se possiamo diventare fra le squadre più forti d'Europa, anche se da tre anni siamo stabilmente in una competizione europea. Affrontiamo sempre squadre importanti e forti e solo affrontando squadre più forti di te puoi vedere i tuoi limiti".
Chi ti piacerebbe affrontare negli ottavi? "Ci sono squadre più o meno alla portata. In questo momento il nostro pensiero deve essere quello di finire bene il girone a Liverpool, contro una delle squadre più forti d'Europa; anche se già eliminati non ci regaleranno nulla. Passare come prima ci porterebbe dei vantaggi enormi, ora siamo primi e cercheremo di difendere la posizione".
C'è una sensazione di rivincita da parte tua? "Io di rivincite non ne ho, sono stato criticato ma fa parte del gioco. Sono soddisfatto del mio cammino in questa squadra, sono convinto che possiamo continuare con questa crescita costante".
Sulla battuta con Corvino: "Lui mi ha detto che quando si perde è colpa del Direttore e di Montolivo, ma era una battuta. Abbiamo festeggiato, eravamo euforici, c'era l'atmosfera come se avessimo vinto qualcosa. Dopo la sconfitta di Parma c'è stata una sensazione di liberazione".
Sulla sua evoluzione: "L'autostima cresce con le prestazioni, con gli anni e con la maturazione della squadra. Ogni anno mi sento sempre più pronto ad affrontare queste sfide; certo che Gerrard rimane su un altro livello. In questi anni ho giocato in tutti i ruoli del centrocampo, ora sto trovando la mia dimensione. Sono contento perchè c'è anche molto fiducia da parte dei compagni, in un ruolo che almeno all'inizio non sembrava adatto alle mi caratteristiche".
Come si è evoluto il rapporto con Prandelli? Quante chances pensi di avere in Nazionale? "Io e lui siamo cresciuti insieme a Firenze, abbiamo fatto questo cammino insieme. Penso che sia anche soddisfatto di come ho reagito a momenti difficili, penso che riconosca questo. Penso che con la Nazionale sia stata una partita positiva, io credo che in pochi si sentano sicuri di andare in Sudafrica. Credo che molto dipenderà dalle prestazioni degli ultimi mesi".
Sulla partita con l'Inter: "Negli ultimi anni l'Inter con noi ha sempre fatto partite perfette, fra le migliori dell'intera stagione. Sarà difficile, loro vorranno dimostrare che non sono quelli di Barcellona. Non abbiamo paura di loro, ma riconosciamo il loro valore. Gamberini sta meglio, Jovetic si è allenato quindi penso che sia recuperato, anche se non posso dare certezze".
Dopo l'esultanza del caffè cos'altro hai in serbo? "Ancora un caffè".