MINACCIA CINESE. O AFFARE DELL'ANNO?
"Abbiamo blindato Kalinic con una clausola rescissoria di 50 milioni". A rasserenare i tifosi della Fiorentina dinanzi a possibili partenze illustri durante il mercato di gennaio, appena due settimane fa, era stato il patron Andrea Della Valle in persona. Una bella notizia per il popolo di fede gigliata, che sembrava aver quasi del tutto scongiurato il rischio di perdere sul più bello il suo numero nove, già a quota dodici gol in questa prima parte di stagione.
Sembrava. Neanche l'altissima clausola inserita in estate è bastata infatti a scacciare le pretendenti del classe '88 e, a pochi giorni dall'apertura ufficiale del calciomercato, a far vacillare i viola e lo stesso calciatore si sono aggiunti pure i Renminbi cinesi. E' pari a dieci milioni all'anno - per la precisione - l'offerta di ingaggio che l'ex Dnipro avrebbe ricevuto dal Tianjin Quanjian di Cannavaro (LEGGI QUI), con tanto di maxi-plusvalenza per le casse della Fiorentina (circa 40 milioni di euro).
Se è vero che al momento sia Kalinic che la società hanno rispedito al mittente l'offerta (LEGGI QUI), intenzionati a portare avanti ancora a lungo il proprio matrimonio, cosa succederebbe se dall'Asia nelle prossime ore dovesse arrivare una proposta ancora più sostanziosa? "Minaccia cinese o affare dell'anno"? Il quesito ha già diviso l'intera città, ma una cosa è certa: per la Fiorentina si prospettano settimane di grande fermento.