MERCATO, Presidente, ci stupisca!
Caldo, stanchezza per gli impegni ravvicinati, condizione fisica ottimale ancora da raggiungere: tutte giustificazioni motivate. Del resto giudicare una squadra il 23 di agosto sarebbe una follia. Però è altrettanto vero che perdere certe occasioni fa male. Alla squadra, ai suoi tifosi, e di conseguenza alla società. Per fortuna, un po’ grazie all’arbitro Kassai, un po’ grazie alla storica sterilità degli attaccanti portoghesi, la qualificazione alla fase a gironi della Champions League è assai vicina. Ed anche oggi, per battere un Bologna che non è niente di più della squadra che pochi mesi fa si è salvata in maniera alquanto rocambolesca, bastava davvero poco. “Questo è un gruppo compatto e collaudato” si ostinano a dichiarare giocatori, tecnico e dirigenti viola. Ma anche le auto più lussuose necessitano spesso di un “tagliando”, e se questo non viene effettuato la garanzia scade. Il Presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle, era presente sia a Lisbona che a Bologna. Forse non è un esperto di calcio, e giustamente delega le decisioni riguardanti il mercato a collaboratori di tutto rispetto, come lo è Pantaleo Corvino. Ma il morto è sulla bara, e lui l’ha visto. Ha visto che Comotto è in grossa difficoltà non solo in Champions League, dove non ha l'esperienza di un Ujfalusi, ma anche in campionato. Ha visto che il difensore centrale di qualità, che da anni Prandelli reclama, serve come il pane. E avrà visto anche che un centrocampo così non funziona. Montolivo è un giocatore di indubbio talento, ma ha dimostrato di non essere adatto al 4-2-3-1 ne’ a fianco di Zanetti ne’ accanto a Donadel. In questo momento la coppia più affidabile è quella formata dall’ex bianconero e dal biondo difensore veneto, e a chi sostiene che i due giocatori hanno caratteristiche simili rispondiamo che nel primo anno di Prandelli a Firenze, con un modulo simile, Donadel e Brocchi rappresentarono una garanzia. Ma Zanetti, che secondo noi, e non solo, potrebbe rivelarsi un grande acquisto, va usato col contagocce, come va fatto, seppur in maniera diversa, anche con Adrian Mutu. Si fanno tanti nomi in questi giorni, si parla di cifre che nessuno di noi probabilmente vedrà mai nel corso della propria vita. E soprattutto di soldi che non ci appartengono.
Si parla di un budget che potrebbe quasi raddoppiare alle 22,30 di mercoledì sera, ma anche di un tetto salariale improvvisamente sforato. Per questo cerchiamo di ragionare un po’ anche da tifosi, sperando che lo stesso faccia anche il numero uno gigliato. Che quest’ultimo ci tenga alla Fiorentina non abbiamo alcun dubbio, avendolo ampiamente dimostrato nei momenti di gioia e in quelli difficili. Che sia amareggiato per i continui problemi di carattere extra-calcistico, che impediscono alla squadra di lavorare come il suo tecnico vorrebbe, lo capiamo e lo condividiamo. Ma la sua espressione sugli spalti del “Dall’Ara” ci induce a sperare che per lui sia giunto il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Non chiediamo ai Della Valle di trasformarsi in dei magnati. Certi personaggi Firenze li conosce fin troppo bene e preferisce degli imprenditori seri come sono appunto gli attuali proprietari della Fiorentina. Ma tutti siamo consci che quello che ha preso oggi il via sarà un campionato alquanto atipico. Con squadre fortemente ridimensionate, altre che si sono rafforzate ed in generale con un calendario scombussolato a causa dei mondiali sudafricani. Ed in più, che sia Champions League –come tutti speriamo- o Europa League, la Fiorentina si troverà, almeno fino ad autunno inoltrato, ad affrontare ulteriori tour de force. Si parla di un esterno difensivo che dovrebbe arrivare a breve: bene. Si sta riparlando del difensore centrale: benissimo. Ma basterà? Non chiediamo “ciliegine”; anche di quelle ne abbiamo avute abbastanza; e nemmeno di rivoluzionare totalmente la squadra come fu fatto nel gennaio del 2004, regalandoci un ritorno in Serie A di cui ai Della Valle saremo sempre estremamente grati. Ma ci piacerebbe che in questi ultimi giorni di mercato venisse posto un rimedio a quella improvvisazione -che non imputiamo sicuramente a Corvino e forse nemmeno ai suoi datori di lavoro, ma che ci pare più che evidente- che ha caratterizzato finora la campagna trasferimenti della Fiorentina. Quel magnifico progetto che i Della Valle hanno offerto alla città di Firenze avrà un senso solo se nel contempo la Fiorentina si manterrà ai massimi livelli del calcio italiano e continuerà a farsi strada in quello europeo. Capiamo che per i Della Valle vale anche il discorso inverso. Ma il rischio è che si dia vita ad un serpente che si morde la coda. Il che non farebbe il bene di nessuno. Nelle mani del Presidente e del “patron” rimettiamo la speranza che tutto ciò sia evitato.