MEGLIO TARDI CHE MAI
Quasi un sogno di mezza primavera la Fiorentina che ti sorprende al "Franchi" contro l'Udinese. Ti aspetti i friulani a spingere per cercare punti pesanti in chiave Champions e ti ritrovi ad osservare le scorribande di Cerci (proprio lui) le geometrie di D'Agostino e lo strapotere di Vargas. Una Fiorentina finalmente veloce, rapida, incisiva e cattiva sotto porta. Certo, si dirà che per Gilardino non sia stata proprio una domenica da ricordare, ma con Handanovic che raccoglie il pallone infondo al sacco per cinque volte c'è davvero poco di cui lamentarsi.
Probabilmente la miglior versione viola vista fino a oggi, e anche in tal senso, la miglior espressione del Mihajlovic pensiero fino a oggi spesso ascoltato in sala stampa, ma raramente ammirato sul campo. Questo, fondamentalmente, si chiedeva alla Fiorentina in questo finale di stagione anonimo. Di provare a riaccendere un pizzico d'interesse e d'entusiasmo tirando fuori qualche prestazione, e qualche partita, da incorniciare e magari prendere ad esempio per quel che futuro che Firenze smania sempre più di conoscere.
Resta, semmai, più del rammarico per i punti sprecati e perduti per strada, il ritardo con il quale questo gruppo ha cominciato a girare su ritmi più accettabili. Non che gli infortuni e i vari problemi non abbiano seriamente minato il lavoro del tecnico, ma al tempo stesso vedendo il D'Agostino delle ultime due settimane resta da capire perchè, nei tanti mesi precedenti, il regista sia rimasto sempre ai margini. O perchè, guardando ad altre situazioni di campo, soltanto in circostanze come quelle di ieri si sia finalmente visto giocatori pronti a metterci sempre la gamba e lo scatto in più, quasi fossero anche influenzati dal "Behrami style".
Insomma, a cuor leggero come questo finale d'annata impone, verrebbe quasi da sospirare che..."era l'ora". Soprattutto a ripensare alla miglior partita della Fiorentina di questa stagione. Anche perchè arrivata a quattro giornate dal termine. Forse, qualcosina di così buono, poteva essere fatto prima, seppure valga il detto del "meglio tardi che mai". Adesso le ultime tre dell'anno, poi i grandi lavori. Quelli interni alla società, e quelli sul mercato. Almeno, dopo la gara contro l'Udinese, sarà meno pesante aspettare risposte.