MARIO, SE CI SEI...
138 gol in 236 presenze. 3 Bundes vinte da protagonista. 2 Coppe di Germania e 2 Super Coppe. 3 finali di Champions disputate e una vinta. Questo il biglietto da visita con cui Mario Gomez si era presentato ai 25000 del Franchi quel torrido pomeriggio di metà luglio. Una delle stelle del calcio europeo, che dopo una stagione in chiaro scuro vissuta all’ombra del croato Mandzukic, viene corteggiato da mezza Europa. Mou lo vuole al Chelsea, il Real cerca una prima punta da alternare al discontinuo Benzema e il Napoli di Rafa Benitez, con 64 milioni in tasca, è alla disperata ricerca di un sostituto di Edinson Cavani. Insomma una di quelle classiche trattative che animano il mercato estivo e che i tifosi della Fiorentina sono abituati a seguire da lontano, magari con l’interesse e la mera curiosità di sapere dove giocherà uno degli attaccanti più forti al mondo. E invece... Il nome inizia clamorosamente a circolare in ottica viola. Più una suggestione ovviamente. In città in pochi ci credono. Sembra il classico nome che serve a scaldare l'ambiente, magari anche in vista della campagna abbonamenti. Più passano i giorni però, e più le voci aumentano. Guardiola non lo ritiene un elemento centrale del suo progetto e le voci di un suo addio aumentano giorno dopo giorno.
L’otto luglio la data da segnare sul calendario. Mario Gomez è un nuovo giocatore della Fiorentina. Come sono andate poi le cose, purtroppo, ormai tutti lo sappiamo… Due terribili infortuni e prima stagione in viola clamorosamente compromessa. Rimandato di un anno quindi il sogno di vederlo in coppia con Giuseppe Rossi.
Un precampionato da urlo tra Moena, il Sudamercia e la Spagna, culminato infine con la magica notte di Varsavia, proprio contro quel Real che tanto lo aveva cercato prima del suo approdo a Firenze. Mario è tornato… Si sussurra in città. La strada è quella giusta e i dieci gol in preseason lo dimostrano. Ora la prova del nove. La prima di campionato contro la corazzata giallorossa di Rudi Garcia. Il panzer manca all’appello. Prova incolore e viola rispediti a casa con un secco 2-0. Si riaccendono mugugni e perplessità. Nei giorni seguenti comunque il ct tedesco Low, che lo aveva escluso dal Mondiale brasiliano, lo elogia e lo investe della carica di naturale sostituto di Miro Klose. Il remake della finale mondiale contro l’Argentina è un banco di prova fondamentale per Gomez. Parte titolare, si divora tre nitide palle gol ed esce al 56’ tra i fischi di Dusseldorf.
I dubbi e le perplessità sulle condizioni e sulla forma fisica di questo giocatore sono dunque normale conseguenza delle prestazioni fornite dal suo addio al Bayern. La Fiorentina ha assoluto bisogno di Gomez. Firenze lo invoca. Mario, se ci sei, batti un colpo!