MARCHIONNI, Difficile immaginare una Fiorentina senza Prandelli

10.02.2010 13:54 di  Gianluca Losco   vedi letture
MARCHIONNI, Difficile immaginare una Fiorentina senza Prandelli
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© foto di Giacomo Morini

Tre giorni dalla sconfitta interna con la Roma, si torna a parlare in casa viola. La Fiorentina si appresta ad affrontare forse il periodo decisivo della stagione: sabato la trasferta a Genova contro la Samp, mercoledì quella di Champions contro il Bayern. Ecco le impressioni di Marco Marchionni, intervenuto in sala stampa.

Cosa hai detto a De Silvestri dopo il gol sbagliato e a Gila dopo questo periodo? "Non c'è da preoccuparsi di Gila, se la squadra ha delle occasioni, lui cerca di fare i movimenti che gli chiede il mister. E' chiaro che quando un attaccante non segna non sia contento. De Silvestri ci teneva tanto, da buon laziale voleva far gol e portare in vantaggio la squadra; è andata così e si volta pagina".

Come si riparte dopo la sconfitta di domenica? "E' difficile dirlo, io non ero tanto contento domenica sera. Quando si gioca così e si perde vuol dire che qualcosa comunque non è andato. Se fosse arrivata in un altro momento potevamo dire altre cose, ma adesso è un periodo che non vinciamo. Preferirei giocare peggio ma vincere".

Quanto pesa l'assenza di Zanetti? "Ci sta mancando tanto perché è un giocatore di esperienza e in queste partite ci poteva dare molto. Questo è un momento no della squadra, anche se tutti stiamo dando il massimo. Cristiano poteva darci più serenità, ha giocato in grandi squadre e sa leggere le partite forse meglio di noi".

Cosa c'è che non va? "Se lo sapessimo,..Si analizzano gli errori che commettiamo ogni partita, però ci ricadiamo. Vuol dire che forse non li abbiamo capiti così bene".

Sui pochi rigori concessi: "Noi cerchiamo il tiro in porta, noi non pensiamo a prendere i rigori. Noi cerchiamo di sfruttare le nostre occasioni. Se facciamo tutto bene, non abbiamo rigori per vincere; la Fiorentina cerca sempre la conclusione in porta".

Come state vivendo la distanza dal quarto posto? "Dobbiamo guardarci sia avanti che dietro. Come il Napoli è riuscito a fare 14 partite utili consecutive e come la Fiorentina sia sempre riuscita a rimontare, credo sia presto per dire che il quarto posto è lontano".

Sulle voci su Prandelli: "Stanno pesando di più i risultati, magari se vincevamo qualche altra partita le voci su Prandelli restavano in secondo piano. Da noi non c'è nessuna preoccupazione; è difficile vedere una Fiorentina senza il mister".

Quanto pesa l'assenza di Mutu? "Pesare un po' sì, conosciamo tutti Adrian, è un giocatore molto importante sia per la squadra che per il reparto. Questa è l'assenza forse più preoccupante, Adrian era un punto di riferimento. Ma è facile dare le colpe a chi manca, noi dobbiamo pensare a quelli che ci sono".

Come si recupera la continuità di risultati? "Abbiamo sbagliato delle partite chiave, che di potevano dare la svolta. Magari quella di domenica poteva essere una di queste. Ora pensiamo a quella di Genova, che ci potrà aprire nuovi fronti".

Su Montolivo: "Parla il campo, prima di arrivare non lo conoscevo così bene. Ha una grande continuità, vedendolo ogni giorno. La fascia da capitano gli ha dato grande responsabilità".

Un giudizio su Bolatti, Ljajic e Keirrison: "Su quest'ultimo posso dire poco, però mi sembra un giovane di buona prospettiva, deve capire il calcio italiano, ma si vede che potrà diventare importante. Bolatti fa parte del gruppo di Maradona, non è che lo scopro io; si vede che può darci una mano. Ljajic è giovane ma si vede che può ripercorrere le orme di Jovetic, che quest'anno ha trovato la maturazione che serve; anche Ljajic può percorrere la stessa strada".

Sulla Sampdoria e Cassano: "Il fatto che manchi credo sia un vantaggio. La Samp è un'ottima squadra, adesso vengono da tre vittorie consecutive, è un avversario ostico".

La squadra vista domenica quanto è lontana da quella che può diventare nei prossimi anni? "Nei primi 5 mesi sembrava una squadra stellare, dopo le vittorie con Lione e Liverpool; un po' di mentalità era cambiata. Quest'anno è stato fatto un salto di qualità, manca poco ma non dobbiamo al tempo stesso essere contenti perché in questi due mesi si è visto che qualcosa non va. Siamo consapevoli che dipenderà tutto da noi, se riusciamo a fare un filotto possiamo rientrare in carreggiata".

Come è l'atmosfera nello spogliatoio? "C'è delusione perché non riusciamo a capire il motivo di questo andamento. Appena prendiamo gol la squadra si disunisce e non riesce a reagire. Questa squadra si serve di momenti favorevoli e una vittoria può dare la scossa".

Sulla decisione di Abete e sulle bestemmie in campo: "Purtroppo si sentono, ma si deve capire che dentro il campo c'è molta adrenalina. Si fanno gesti che magari a mente lucida non faresti. L'educazione penso sia la cosa più importante, ci vedono in tante persone e soprattutto bisogna pensare ai bambini. L'importante è che poi questa cosa la portino avanti per sempre".

Sulle molte assenze nel corso della stagione: "Non abbiamo mai avuto l'occasione di stare tutti insieme e di mettere in difficoltà il mister".

Un voto alla stagione: "A dicembre era 10, perché se l'era meritato. Adesso voglio dare un 6 perché siamo in tutte le competizione, è un voto determinato da questo mese in cui non sono arrivati i risultati. Bisogna rimboccarsi le maniche quando le cose vanno male".

Qual è l'obiettivo per cui questa stagione possa essere considerata buona: "La speranza è di arrivare quarti, arrivare circa a 70 punti anche se forse ne serviranno meno".