MALTATTACK
Nel pomeriggio di oggi ha preso il via ufficialmente il programma dei lavori della Fiorentina per il ritiro invernale, che culminerà poi mercoledì in un triangolare con i viola impegnati contro le due capoliste del campionato locale, Gzira ed Hibernians. Non è un modo di dire, ma la Fiorentina sta provando davvero ad attaccare questo periodo extra di lavori, con Pioli e i suoi collaboratori che già nella giornata di oggi hanno voluto imprimere un ritmo piuttosto deciso alle varie esercitazioni. Non è un richiamo di preparazione, fanno sapere dallo staff tecnico, ma un modo per non far casomai perdere la forma agli interpreti gigliati in questo periodo di pausa.
In particolare nel mirino di tutti, tecnico, addetti ai lavori e semplici curiosi o appassionati viola del luogo, c'era il reparto degli attaccanti. Che ormai da qualche giorno gode di un nome nuovo: il colombiano Luis Muriel. Nella prima sessione d'allenamento con lui presente aperta alla stampa, l'attaccante preso in prestito dal Siviglia non è apparso ancora al top della forma, specialmente quella fisica - comprensibile visto l'impiego quasi nullo in Spagna - ed ha mostrato una condizione atletica inferiore a gran parte dei suoi compagni, riuscendo tuttavia a trovare la via del gol nei vari esercizi.
Molto interessanti anche le dinamiche che in questo momento stanno coinvolgendo il reparto offensivo gigliato. Nel corso della consueta partitella finale, infatti, Pioli ha messo da una parte il tridente titolare, se così si può chiamare il trio Chiesa-Simeone-Mirallas, e da quell'altra i tre che scalpitano invece alle loro spalle: Sottil, il neo-arrivato Muriel e Pjaca. Una divisione che, certamente, non può essere casuale. Nota di merito, a margine, infine per Vlahovic: il giovane attaccante serbo ad un certo punto è stato chiamato fuori dall'esercitazione di possesso, per permettere ai compagni di giocare con dieci giocatori di movimento ed un portiere, e si è messo a tirare a Brancolini. Beh, una sola conclusione non ha gonfiato la rete. Paradossalmente, tra i tanto attesi Muriel e Simeone, sembra lui ad aver lanciato il messaggio più forte nella sessione odierna.