LUCI A SAN SIRO, Baggio: in ginocchio da te
20 settembre 1987, 2° giornata di campionato. E' il 78' quando un giovanissimo Roberto Baggio fugge solitario verso la gloria, affronta Giovanni Galli (ex viola in cerca di fortuna all'ombra della "Madunina") lo salta con un rimpallo e deposita in rete per il 2-0 finale. Ma il gol è un puro dettaglio di fronte alla genuflessione del "divin codino" che avviene proprio sotto il "muro" dei tifosi viola. Pochi metri più in là c'era un ragazzo che (come me) entra per la prima volta a San Siro e dopo due ore se ne esce stravolto dalla gioia per aver visto il suo idolo regalare a tutta Firenze una vittoria a dir poco... storica.
Fantastico, mirabolante, spaventoso, davanti a me un muro di 80.000 persone e due tabelloni elettronici da stropicciarsi gli occhi. E' la prima in casa del Milan (all'esordio i rossoneri hanno vinto 3-1 a Pisa), ma soprattutto è il primo Milan di Arrigo Sacchi, di Gullit, Van Basten, Donadoni. A fine stagione sarà campione d'Italia. Fiorentina vittima sacrificale un po' per tutti, unico dubbio... quanti giri dovrà fare il pallottoliere prima di fermarsi. Comincia la partita, la Fiorentina subisce ma non più di tanto. Il Milan tiene palla ma conclude poco, i viola ripartono con Berti e Di Chiara sulla fasce, Ramon Diaz punta centrale con Baggio a supporto. Secondo tempo in fotocopia. Milan con percentuale bulgara di possesso palla, ma la Fiorentina tiene ancora. Fino al 76', Di Chiara sulla sinistra scocca un tiro rasoterra, Giovanni Galli si distende e depone il pallone sul mancino di Ramon Diaz che non perdona. Milan-Fiorentina 0-1. Due minuti dopo Roberto Baggio s'inventa uno scatto a bucare la difesa avversaria, passa tra Mussi e Bianchi e s'invola verso la porta rossonera. Una finta, un dribbling, il rimpallo di cui sopra ed è l'apoteosi totale. "In ginocchio da te" col "Divin Codino" che si abbandona alla curva e si genuflette, bagnato dalle lacrime di gioia dei numerosissimi tifosi accorsi da Firenze. E' il 2-0 finale, e ancora oggi... non sembra vero.