"LUCI A FIRENZE", Bertoni e Graziani... poker all'Inter
Fu la domenica del poker all'Inter, fu la domenica dell'esordio del "bandierone"... il più grande mai costruito fino ad allora. Quando ricoprì la curva Fiesole in tutta la sua grandezza, a qualcuno mancò il respiro. Tale era la bellezza, l'imponenza, il colore intenso di quell'immenso drappo viola. La Fiorentina era in vantaggio sull'Inter per 1-0, il freddo pungente (era il 3 gennaio) seppur rischiarato da un sole pallido ed ingannatore. Il cuore dei tifosi, poi, riscaldato da una Fiorentina prima in classifica, spettacolare, indomita, nonostante l'assenza della "luce", al secolo Giancarlo Antognoni. Ma andiamo con ordine. Cominciamo col dire che quel bandierone tutto viola, con la "F" stilizzata dei Pontello, fece la sua comparsa solo nell'intervallo di quel Fiorentina-Inter, forse per lasciare spazio alla coreografia d'entrata, solitamente scandita da sciarpe, cartoncini bianchi, e fumogeni. A far da cornice 65.000 spettatori (impensabili al giorno d'oggi, anche per la ridotta capienza del Franchi post-Italia '90) che accompagnavano le prodezze di Graziani, Pecci, Massaro, Daniel Bertoni. Ed era stato proprio il "puntero" a portare in vantaggio la Fiorentina al 25' minuto: cross dalla destra (effettuato col sinistro) di "ciccio" Graziani, si avventa sul pallone (anch'esso di sinistro, che non era il suo piede) Bartoni che fulmina Cipollini sotto la traversa. Cipollini, attenzione, e non Bordon, e vedremo che questo cambio non resterà fine a se stesso. Dicevamo dell'assenza del "capitano": erano passati appena 42 giorni, tre partite, dallo scontro con Martina, ma la Fiorentina sembrava non preoccuparsi più di tanto. Sette giorni dopo la scampata tragedia era arrivato infatti lo 0-0 di Torino contro la rivale di sempre, la Juventus. Poi la vittoria di Bologna che scoprì le carte di una Fiorentina candidata per lo scudetto. Quindi la conferma in un Fiorentina-Napoli 2-1, griffato dai nuovi gemelli del gol Graziani-Bertoni.
ATTENTI A QUEI DUE! I due si ripeterono quel giorno di Fiorentina-Inter del 3 gennaio 1982. Dopo l'1-0 di Bertoni, ed il battesimo del "bandierone", ecco il pareggio di Serena al 48'. Angolo di Prohaska, colpo di testa e Galli che può solo smanacciare in rete. Nuovo vantaggio viola al 50' con un rigore di Bertoni per fallo su Graziani (fateci caso, ci sono sempre loro). Al 57' la Fiorentina allunga: tiro di Pecci dal limite, respinge corto Cipollini, riprende Graziani che ribadisce in rete. Nell'azione il portiere nerazzurro si infortuna, ed entra, all'esordio in serie A, tale Angelo Pizzetti, proveniente dal Forlimpopoli. Mal gliene incolse... C'è tempo per l'ennesima capocciata di Aldo Serena (è il 62', ancora su cross di Prohaska) quando Daniel Bertoni prende il pallone e lo porta a centrocampo. Il signor Menegali di Roma fischia la ripresa del gioco e... uno, due, tre avversari saltati in dribbling strettissimi e funambolici, fino all'atterramento dell'argentino da parte dello "zio" Bergomi, poco meno che esordiente. Si porta sulla palla Pecci, e qui comincia un'altra storia. Angelo Pizzetti da Formigine, nel modenese, era all'esordio in serie A, e forse nemmeno lui sarebbe voluto essere lì quel giorno. Ma tant'è... E' il 65', ed il malcapitato si appresta a sistemare la barriera. Dall'altra parte un "volpone" come Eraldo Pecci, piede grosso ma cervello fino, finissimo. Non sappiamo se qualcuno chiese la distanza, se Menegali fosse distratto, fatto sta che mentre Pizzetti era sul suo palo di destra ad impartire ordini circa il piazzamento della barriera, Eraldo da Bologna calcia a sorpresa, il giro è quello giusto e fa 4-2. E Pizzetti? la corsa verso il palo di sinistra fu anche lesta, immediata, ma (ahilui...) ritardataria. Non gli rimase altro che raccogliere il pallone in fondo al sacco (non male per essere l'esordio in serie A: un gol subìto dopo appena sette minuti dall'ingresso in campo, ed un trauma difficile da rimuovere) alla Fiorentina due punti in classifica e la conferma di uno splendido primo posto in solitaria. Alla fine il "bandierone" rifece capolino, per suggellare una splendida giornata, mentre la gente in delirio lasciava il Comunale orgogliosa delle sua Fiorentina. Altri tempi, in tutti i sensi...