LO MONACO, Vargas super. E crescerà ancora
Dalle stelle alle stalle per ritrovarsi, di nuovo, in paradiso. La storia italiana di Juan Manuel Vargas è costellata di momenti esaltanti e di qualche crisi, ma di certo adesso sta toccando gli apici. Perché la Fiorentina vola soprattutto grazie a lui, locomotiva della corsia sinistra. Eppure la prima stagione in viola non è stata certo scintillante. Ora lo vorrebbe addirittura il Real Madrid, ma lui (contratto con i Della Valle fino al 2013) ribatte tosto: «Come l’anno scorso cercavo di ignorare le critiche, adesso cerco di fare altrettanto davanti alle voci di mercato. Voglio restare a Firenze e penso solo alla Fiorentina, ho ancora tanto da imparare».
FISIONOMIA di un’esplosione, quella di Vargas, che non ha precedenti nel campionato italiano dove di peruviani se ne son visti ben pochi. I primi calci del “loco”, come lo chiamano in Sudamerica, avvengono nell’Universitario, formazione nella quale Vargas rimarrà per tre anni collezionando 72 partite e 8 gol. Un bottino che gli consente il primo grande salto, quello nel campionato argentino dove viene tesserato dal Colon di Santa Fè. A 21 anni Vargas comincia ad attirare le prime attenzioni europee in virtù di due buoni campionati, 57 presenze e 5 reti. E’ in questo periodo che un direttore sportivo si accorge di lui. Pietro Lo Monaco, ai tempi già dg del Catania, lo nota in Argentina e lo porta immediatamente in serie A: 66 presenze e 5 reti con la maglia rossoblù, delle quali anche una spettacolare contro i viola, che lo rendono il miglior terzino del campionato. Tanto da spingere Corvino e la Fiorentina a investire su di lui quasi 14 milioni. «Ognuno conosce i propri segreti del mestiere – scherza Lo Monaco – ma di certo non passò inosservato. C’incontrammo in un albergo di Santa Fè e gli dissi che se mi avesse seguito, in due anni, sarebbe finito in una grande squadra.
Lui probabilmente non ci credette. Il Colon, peraltro, era in amministrazione controllata e il fallimento era alle porte. Il club avrebbe voluto cederlo in Inghilterra, al Portsmouth, e per questo accelerai i tempi. Era l’agosto del 2006 e a Catania trovò la situazione ideale. Oggi come oggi continuo a pensare che possa ulteriormente crescere, anche e soprattutto nel ruolo di terzino difensivo. E’ una questione di applicazione, ma di certo può esprimere il suo ardore fisico anche in una zona più arretrata del campo. Ha una forza fisica fuori dal comune, è questa la sua peculiarità».
E proprio da terzino Prandelli lo utilizzerà nella sua prima stagione a Firenze. Con risultati non proprio incoraggianti. La prima parte della stagione 2008/2009 è quasi un incubo, ma lo stesso tecnico si schiererà dalla sua parte per difenderlo di fronte alle critiche. Poi la rinascita. Con l’avanzamento a esterno d’attacco Vargas si ritrova, segna gol pesanti, e si prepara a una nuova stagione. Quella della consacrazione in viola. Perché dalla prima gara ufficiale, a Lisbona nei play off di Champions, Vargas ha incantato tutti, spingendo la Fiorentina al secondo posto nel girone e al quarto in campionato.