LE BANDIERE NON SI TOCCANO?

14.06.2017 19:20 di  Luciana Magistrato   vedi letture
LE BANDIERE NON SI TOCCANO?
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il ciclo viola iniziato con Montella e proseguito con Sousa è finito. E qui non ci sono dubbi. La rivoluzione è già in atto con Corvino concentrato solo sulla difesa per poi affrontare gli altri reparti. Ma la rivoluzione può riguardare anche le bandiere (attuali ovviamente)? Con Gonzalo Rodriguez ormai ex e Bernardeschi in bilico, resta da capire se Borja Valero è sul mercato o meno. Il tempo è passato anche per lo spagnolo e quello in viola potrebbe finire anche per lui, complice l'aria di rinnovamento appunto e l'alto ingaggio del giocatore che nell'ultima stagione non ha inciso più come nell'era Montella. Eppure il centrocampista si è messo completamente a disposizione di Sousa che lo ha fatto giocare in ogni parte del campo, dimostrando grande disponibilità dall'alto della sua esperienza ed esempio per i più giovani.

Borja ha un contratto fino al 2019, ringrazia i tifosi con l'inchino come un certo Mutu (altrettanto amato) e la sua famiglia è ben radicata a Firenze, suo figlio Alvaro gioca nella Settignanese e nei genitori degli altri compagni di squadra il calciatore ha trovato dei grandi amici, è attento alle tradizioni della città con la moglie che corre la mezza maratona cittadina e fa l'in bocca al lupo ai calcianti, roba non da tutti i calciatori stranieri passati a Firenze, che della città spesso conoscono lo shopping e i ristoranti, qualche monumento e poco altro. Le tradizioni e il modo di pensare fiorentino sono insomma "finezze" che comprendono solo quelli che decidono di vivere in una città per tanto tempo. La scorsa estate, complice la voglia di un rinnovo che era stato promesso dalla gestione sportiva precedente, Borja è stato ad un passo dalla cessione ma poi è rimasto e si è legato ancora di più a Firenze. E' giusto ora togliere una bandiera come lui? La società e Pioli rischiano di partire senza un punto di riferimento e soprattutto senza l'amore di una parte di città che non gradirebbe e non capirebbe i motivi veri della cessione. Sempre che non sia un'esigenza del giocatore, ipotesi che ora sembra lontana. La curva Fiesole in quell'occasione scrisse "Le bandiere non si vendono, si blindano" e la sensazione è che quello striscione sia ancora attuale.