LA SORPRESA NELL'UOVO
Mettersi a raccontare gli scenari che hanno visto la Fiorentina vincere a Cagliari fa quasi effetto. Come trovarsi una sorpresa inaspettata nell'uovo di cioccolata. Un po' perchè, dalla gara del Sant'Elia sembrava giusto attendersi poco o niente, e un po' perchè, comunque la si veda, questa Fiorentina ha sempre qualcosa che, almeno a livello teorico, lascia interdetti. Almeno così, si era rimasti in avvio, dopo l'annuncio del rilancio della linea verde con i giovani della Primavera, salvo ritrovare Donadel titolare al fianco di Behrami, con buona pace di D'Agostino ancora una volta in panchina.
Poi, però, il pallone tondo ci mette un attimo a stravolgere ipotesi, dubbi e perplessità. E succede che complice l'acciacco di Donadel, D'Agostino si ritrovi a giocare insieme a Montolivo (ma siamo proprio sicuri che entrambe non possano giocare insieme? E qualcuno sa spiegarne il perchè?) e che Cerci decida, finalmente, di far vedere che qualcos'altro oltre certi atteggiamenti discutibili c'è. La prima girata dal limite dell'area è quasi fulminea, il tapin sul raddoppio tempista. Vale una doppietta, e tre punti. E, forse, anche un buffetto metaforico dopo le cronache tutt'altro che lusinghiere dell'ex Roma e del suo modo d'intendere i parcheggi e le autorità.
La Fiorentina di Mihajlovic, dunque, si prende tre punti a Cagliari anche in virtù di un buon secondo tempo, diverso da quello visto contro la Juventus, ma comunque griffato Montolivo per un'ora e passa di gioco su ottimi livelli. Detto del rientro di D'Agostino tutto sommato positivo, resta da valutare la prova incolore di Gilardino e Mutu, con quest'ultimo che, probabilmente, sta comunque pagando gli ultimi, tribolati, 12 mesi lontano dai campi. Ma, intanto, a quattro giornate dal termine, i viola trovano la terza vittoria esterna. In tempi di nebbie e incertezze sul futuro, e alla vigilia di due giorni di festa, è manna dal cielo...Dunque, buona Pasqua Fiorentina.