LA RABBIA DI DIEGO
Diego Della Valle torna a picconare. Lo fa per la terza volta nel giro di tre giorni. Prima le parole riferite ai diretti protagonisti nel corso del presunto "Tavolo della pace", poi i due comunicati in serie apparsi sul sito ufficiale viola. Con il primo richiamo a Guido Rossi e la seconda "bordata" che preannuncia azioni legali nei confronti dell'allora Commissario Federale. DDV, sull'argomento, non vuol concedere sconti a nessuno. La sua posizione non cambia, così come quella della Fiorentina.
Proprio quella società di cui DDV si è definito primo tifoso, e oggi in mano a una struttura comandata dal fratello Andrea. Una struttura, quella viola, di cui è stato probabilmente già detto e scritto di tutto. Nel bene e, soprattutto, nel male. Eppure una società chiamata, di nuovo, a prendere decisioni strategiche e vitali per l'immediato futuro. A cominciare dal mercato di gennaio, per arrivare alla prossima finestra estiva quando questioni cruciali come quella di Corvino dovranno essere risolte al meglio.
L'augurio, allora, è che, almeno sull'aspetto "Calciopoli", la combattività di DDV possa essere di vero e proprio esempio per tutti. Per Andrea Della Valle nella sua gestione di una società che, ancora oggi, mostra svariate crepe. Per Corvino, e per regalargli quel pizzico d'inventiva in più in un mese di gennaio che sulla carta sembra proibitivo. E soprattutto per la squadra e ogni singolo giocatore
Perchè alcune prestazioni possano essere finalmente archiviate, non ultima quella di sabato scorso a Milano contro l'Inter, e in campo si torni a vedere undici combattenti che danno tutto per la maglia, come semplicemente chiederebbero i tifosi. Sarebbe davvero bello se la rabbia di DDV su Calciopoli potesse tramutarsi nella forza in più di questa Fiorentina. Già da stasera contro l'Atalanta.
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