LA PRIORITÀ
La frase scritta ieri sul proprio profilo Twitter da Valon Behrami non poteva non scatenare il panico fra i tifosi gigliati. “E' il momento di prendere qualche decisione difficile nella mia vita” è stato il cinguettio dello svizzero. A cosa si riferiva Behrami con quella frase affidata al dominio pubblico del web? Questo l’interrogativo che molti cuori viola si stanno domandando da ieri pomeriggio, quando sono apparse quelle poche parole. Se a questo ci aggiungiamo il fatto che non è ancora arrivato il rinnovo contrattuale, ecco che le paure dei fiorentini aumentano esponenzialmente. L’idea di veder partire quello che forse è stato il giocatore più amato nell’ultimo anno e mezzo, assieme a Jovetic, non piace a nessuno, ma se la “decisione difficile” dovesse riguardare il suo futuro professionale e la sua voglia di misurarsi al di fuori da Firenze allora la Fiorentina non avrebbe molte alternative alla cessione. Tenere giocatori controvoglia, come si è visto, non fa bene a nessuno, e quindi adesso anche lo svizzero dovrà raccontare dettagliatamente i propri stati d’animo in primis all’allenatore e poi al diesse Pradè. E tutto ciò, così come per Jovetic, dovrà essere fatto il più in fretta possibile per non perdere tempo prezioso nel programmare il futuro della squadra viola.
La Fiorentina, comunque, è nei tempi giusti: Daniele Pradè in conferenza stampa aveva annunciato il rispetto della promessa fatta al giocatore da Pantaleo Corvino. Detto, fatto.
Il nuovo contratto di Valon Behrami è pronto, manca soltanto da apporre la firma del giocatore. Rinnovo fino al 2015 con adeguamento di circa il 20% rispetto al milione di euro fino ad oggi guadagnato. La Fiorentina, insomma, il primo passo l’ha fatto. Adesso sta al giocatore. E se il rinnovo non dovesse arrivare, l’ipotesi cessione diventerebbe la possibilità più concreta. E a quel punto, Pradè e Macia dovrebbero trovare un altro tassello (imprevisto fino a oggi) per la Fiorentina 2012-2013. A breve Behrami tornerà dalle ferie, e sarà compito della Fiorentina convocarlo il prima possibile in sede per fare chiarezza sulla questione. Ammesso che chiarezza ci sia da fare: perché se la frase sibillina di Behrami apparsa su Twitter non dovesse riguardare l’ambito lavorativo, allora tutti questi discorsi risulterebbero inutili, mentre resterebbe la necessità di apporre la firma sul nuovo contratto al più presto.