LA FORZA DEI NUMERI (UNO)
Fino a quando non recupererà al 100% dall'infortunio alla schiena (e comunque finché non rientrerà tra i convocati), il dubbio non sussisterà. O, almeno, non verrà affrontato in maniera diretta. Discorso diverso, invece, quando Ciprian Tatarusanu tornerà a disposizione di Vincenzo Montella. Di parole ne sono state spese tante, da parte dei tifosi fino agli addetti ai lavori, passando per il giudizio di molti ex portieri: il caso-portieri in Fiorentina ha diviso un po' tutti. Montella, però, ha sempre avuto le idee molto chiare: "Giocherà chi mi dà più garanzie" - l'assioma del tecnico viola ripetuto più e più volte sia ad inizio campionato, che dopo l'infortunio del rumeno.
A gennaio, ad ogni modo, tutto sembrava molto chiaro. La comunicazione del mancato rinnovo di Neto arrivata come un fulmine a ciel sereno, la presa di posizione della società (e quella di Pizarro), oltre al senso di smarrimento da parte del popolo viola. E nel clima nebuloso di inizio gennaio, una sola certezza: fino al termine della stagione giocherà Tata. Chiaro, semplice e ben delineato.
L'infortunio occorso al rumeno in occasione della partita casalinga contro il Torino del 23 febbraio, però, ha subito riacceso il tam tam mediatico sul futuro della porta viola, scatenando le inevitabili polemiche e rimostranze. Un dibattito che, come sempre, si è ben presto affievolito grazie alla flemmatica lucidità di Montella nel gestire una situazione "inusuale".
La storico delle prestazioni parla chiaro: Neto è stato tra i migliori prima (quando era il titolare designato) e dopo (titolare per necessità) l'infortunio di Tatarusanu, così come il rumeno ha saputo dimostrare il proprio valore una volta chiamato in causa al posto del brasiliano. Ora però si apre l'ennesimo dibattito: chi in porta fino al termine della stagione? Non un periodo qualunque, ma bensì una serie di partite in cui la Fiorentina si giocherà tutto. Puntare su un portiere che a giugno lascerà la maglia viola o affidarsi al (probabile) futuro portiere titolare della squadra? Annosa questione, per certi versi controversa e sicuramente paradossale. Alla quale anche lo stesso Montella, molto presto, dovrà dare una risposta definitiva.