LA BRUTTA SORPRESA DI VIENNA E UNA QUALIFICAZIONE COMUNQUE APERTA
Se l’aspettavano in pochi una serata così in quel di Vienna, probabilmente nemmeno gli uomini di Italiano. Un Rapid Vienna attento e con la gamba più allenata dei viola porta a casa il primo dei due match validi per l’accesso ai gironi di Conference League. L’episodio del rigore a metà primo tempo regala agli austriaci ulteriore fiducia e incendia uno stadio che a fine gara decide di festeggiare facendo scattare l’allarme antincendio dell’impianto per i fumogeni sparati sotto gli spalti (situazione che ha poi legittimato parecchi esagitati a spintonare e minacciare chi, come il nostro inviato Niccolò Santi, voleva solo raccontare quel che stava accadendo).
Così qualche prestazione singola non sui livelli di Genova, da Bonaventura a Brekalo, consente al Rapid di giocare una ripresa in difesa del vantaggio del rigore concesso per una strattonata di Mandragora, mentre in casa viola i cambi di Italiano cambiano volto alla squadra quando il tempo a disposizione diminuisce. L’ingresso di Sottil a sinistra regala nuova profondità, Beltran sembra poter subito incidere, ma nel finale anche le occasioni di Infantino non sono sufficienti a rimettere in piedi il match.
Tra una settimana al Franchi la Fiorentina dovrà necessariamente rimettere in discussione il passaggio ai gironi, e pur avendone tutte le facoltà servirà anche ritrovare in fretta la cattiveria agonistica mostrata a Genova. In una serata in cui dalle corsie arrivano pochi rifornimenti in area di rigore i cambi di Italiano sembrano arrivare tardi, ma la spiegazione nel dopo gara di un arrembaggio da rimandare a giovedì pare convincente.
Anche perchè, al netto di un risultato deludente che fa il paio con l’ultimo raccolto in Europa dalla Fiorentina, nella gara di ritorno ci sono tutti i margini per ribaltare il rigore messo a segno da Grull.