L'INTRUSO
Quello appena concluso è stato un annus horribilis, ovvero l'esatto proseguimento di quello che erano stati gli ultimi mesi dell'avventura di Prandelli sulla panchina viola. Già dalle prime battute della stagione seguente molti giocatori, i cosiddetti prandelliani in testa, avevano dato chiari segni di flessione per non dire di insofferenza e tra questi il più deludente dei sopravvissuti della calda estate 2010 è stato indubbiamente Marco Marchionni. L'ex esterno di Parma e Juventus, dopo una prima stagione giocata ad alti livelli è divenuto nel corso della stagione appena conclusa un vero e proprio corpo estraneo alla squadra, praticamente invisibile. Un mistero davvero complesso da spiegare ripensando al primo Marchionni dell'era Prandelli, elemento fondamentale e determinante nonostante la fragilità muscolare.
Con l'arrivo di Sinisa Mihajlovic però qualcosa è irrimediabilmente cambiato, anche se la scelta di affidare fin da subito all'esterno di Monterotondo la titolarità della fascia destra nelle prime due uscite della Fiorentina contro Napoli e Lecce, e altre sette volte nelle successive dieci gare, nonostante prestazioni altalenanti, poteva far pensare il contrario.
Da lì in poi qualcosa si è incrinato e il rendimento del giocatore non è stato più lo stesso o per meglio dire non è stato più all'altezza. Un Marchionni ben diverso da quello ammirato la passata stagione e ben lontano dal calciatore da 1,3 milioni l'anno.
La fase critica del ex juventino è arrivata però a metà stagione, quando ormai il rapporto con Mihajlovic e la squadra appariva giunto ai minimi storici, tra le polemiche rivolte ai compagni nel lasciare il campo e la rissa sventata con Boruc e Natali nel finale della delicata trasferta contro il Chievo. Tutti segnali di una rottura consacrata dalla quasi totale latitanza dal campo nell'ultima parte di stagione, con l'esterno finito in poco tempo in fondo alla panchina alle spalle di Mutu, Santana, Cerci e in ultimo anche di Ljajic, nel complesso di una stagione che lo ha visto in campo per ventisei volte, compresa la Coppa Italia, delle quali solo in otto occasioni per novanta minuti, e con uno score di sole di due reti nell'arco di un intera stagione. In sintesi una parabola discendente che non sembra potersi arrestare e che con tutta probabilità porterà Marchionni lontano da Firenze in estate, nella speranza che al più presto arrivino offerte interessanti sul tavolo del ds Corvino.