L'HASHTAG DI MONTELLA
Tempo scaduto. E' arrivato il momento in cui tutti i buoni propositi, i proclami, gli appelli (e gli hashtag) lasciano spazio al calcio giocato. Il giorno di Fiorentina-Siviglia, il giorno dell'impresa. O, più realisticamente, il giorno in cui si è chiamati a scrivere una pagina importante del calcio a Firenze. Perché in qualunque modo la si guardi, al di là di quello che potrà essere il risultato finale, la partita di stasera rappresenta uno spettacolo più unico che raro. Per la posta in palio, per il prestigio, per l'orgoglio e soprattutto per la cornice di pubblico che si preannuncia clamorosa.
35mila tifosi sugli spalti. 11 viola in campo. E poi, ovviamente, Montella. “Io ci credo” è soltanto l'ultimo tra gli hashtag in ordine cronologico ad essere nato. Stavolta, però, il valore è ancora più alto, perché pronunciato proprio dal tecnico della Fiorentina. “Anche se con percentuali molto basse”, è giusto dunque crederci, con lo spirito giusto. Ed è importante che, altro concetto espresso a più riprese dall'Aeroplanino, siano proprio i giocatori a farsi prima portatori, e poi amplificatori di questo sentimento.
Il carattere. Uno dei punti forti sul quale ha sempre provato a fare leva Vincenzo Montella. Solleticare l'orgoglio dei propri ragazzi nei momenti difficili. Ci aveva provato all'andata, una settimana fa a Siviglia senza però ottenere i risultati sperati. Stasera (forse) l'ultima occasione. Uomini in campo, prima che giocatori.