L'ALLENAMENTO PIU' DIFFICILE
Non c'erano titolari o riserve, tecnici, medici, membri dello staff o dirigenti. Quelli che ieri si sono ritrovati al Franchi erano tutti parte della grande famiglia viola travolta da una tragedia indicibile. Il momento più difficile, il primo giorno di lavoro dopo 48 ore di shock era per forza di cose anche il primo dei tanti difficilissimi momenti che questa squadra dovrà affrontare. E nel silenzioso viaggio dai campini alle cancellate riempite di sciarpe era davvero un'unica squadra allargata la Fiorentina.
Mentre da Udine arrivavano le notizie di cronaca sull'autopsia giocatori, tecnico e tutto lo staff omaggiavano il ricordo del loro capitano, con gli occhi gonfi di lacrime e gli sguardi persi nel vuoto. La testimonianza più toccante di quanto il dramma di domenica mattina abbia sconvolto l'intero universo Fiorentina, con i tifosi che continuano il loro pellegrinaggio allo stadio anche se il cielo piange e bagna le sciarpe. E poi loro, i compagni, tutti i protagonisti che sono indubbiamente più soli.
A Pioli il compito più arduo di guidare questo gruppo verso una ripresa che non potrà comunque sopperire a un dolore che resterà, nel cuore di tutti. Sarà questo, oltre a quello di oggi, l'allenamento più difficile che attende la Fiorentina: riuscire a trovare la forza per andare avanti. Intanto oggi a Coverciano, domani in Santa Croce e domenica al Franchi la gente - ne siamo certi - dimostrerà quanto sia pronta a stringersi intorno alla famiglia di Astori, in primis, ma anche a quella sua seconda famiglia che era ed è la Fiorentina.