JOJO DI RABBIA
Nessuno, per fortuna, è voluto cadere nel tranello. Perchè, da queste parti, si potrebbe persino correre il rischio di costruire casi sul niente. E invece, quella reazione quasi rabbiosa di Jovetic al momento del raddoppio, un po' a tutti è parsa come la semplice reazione di chi aveva una voglia matta di tornare al gol e risultare decisivo.
Non ci sarebbe comunque niente di male se il montenegrino avesse avuto anche voglia di rispedire al mittente qualche critica piovuta nelle ultime gare, così come niente di male c'è se chi è chiamato ad analizzare le sue partite ne sottolinea una lieve flessione. Ma in quel calcio al tabellone a bordo campo, subito dopo il gol, c'era (almeno così vogliamo pensarla) semplicemente l'adrenalina da sfogare dopo aver di nuovo accarezzato il brivido del gol sotto la Fiesole.
Jovetic, con quello di ieri, ha messo a segno sei gol. E sta ancora dimostrando di essere un giocatore fondamentale per questa Fiorentina. Anche quando non segna, ma assiste Toni al gol. Tanto che pure le ipotesi di riposo, che circolavano alla vigilia della gara con il Cagliari, sono prontamente rientrate. Ed ecco che, allora, senza troppi voli di fantasia, quell'esultanza rabbiosa altro non è che l'immagine di una piazza come Firenze che stanotte si lascia alle spalle gli incubi durati due anni, e con la rabbia di chi ha voglia di stupire si prepara alle prossime battaglie. A cominciare da domenica, a San Siro. Dove, guardacaso, proprio JoJo fu decisivo soltanto qualche mese fa.