ITALIA, L'erba del vicino è sempre più verde
Poteva costare cara a Marcello Lippi la trasferta nella verde Irlanda. Certo, la nazionale azzurra, anche in caso di sconfitta, avrebbe avuto a disposizione un altro match-point nella non proibitiva gara contro Cipro; ma sempre meglio evitare rischi. E il tecnico viareggino, se mercoledì potrà vivere l’ultimo incontro di qualificazione ai mondiali in tutta tranquillità, lo dovrà in gran parte ad Alberto Gilardino. Diranno i maligni che sul gol del 2-1 il bomber biellese si è fatto anticipare da Ledger, e che quindi, siglando il gol del pareggio, ha semplicemente rimediato al proprio precedente errore. Dando per buona questa ipotesi, possiamo tranquillamente chiederci: come si sarebbe messa la partita, durante la lunga fase di supremazia territoriale azzurra, se al posto dell’evanescente Di Natale o del generoso ma impreciso Iaquinta ci fosse stato l’attaccante della Fiorentina? La risposta la fornisce lo stesso gesto di Gilardino, che, alla prima palla buona ricevuta, non ha fallito l’appuntamento con la rete. Un gesto che ha fatto esultare l’Italia intera ma che non sorprende certo i tifosi viola. I quali sanno che “il Gila” non è affatto nuovo a questo genere di imprese, a cominciare dal gol, purtroppo non visto dall’arbitro Brighi, di domenica scorsa contro la Lazio. Gilardino quindi “novello Robbiati azzurro”? Siamo seri. Stiamo parlando dell’attaccante più affidabile che Lippi ha in questo momento a disposizione. Di qui alla partenza per il Sudafrica il CT azzurro faccia tutti gli esperimenti che vuole, ma quando tornerà il momento di fare sul serio, tenga bene a mente cosa avrebbe potuto significare l'aver tenuto in panchina al Croke Park un vero attaccante di razza.
Si sente parlare con sempre più insistenza del possibile inserimento nella rosa azzurra del bianconero Amauri. Che inguaribili esterofili sono gli Italiani; a volte quasi fino a farsi del male. Nel Bel Paese, come in nessun'altra parte del mondo, vale il proverbio: "l'erba del vicino è sempre più verde". Speriamo che il nostro CT sfugga da questo stereotipo. E che magari si ricordi di qualcuno nato ad un tiro di schioppo da casa sua: un certo Cristiano Zanetti, che, permettetecelo, almeno in questo momento, non sfigurerebbe affatto nel centrocampo azzurro. Da Viareggio non è lontana nemmeno Pontedera, cittadina natale di un certo Dario Dainelli, che di sicuro non ha niente da invidiare al Legrottaglie visto stasera. Ma non vogliamo chiedere troppo. Sarebbe già tanto se dalla panchina ogni tanto Lippi facesse alzare Alessandro Gamberini.