IN ATTESA DELLA GIUSTA OFFERTA
La Fiorentina è una delle squadre più attive in questa prima fase di mercato estivo: dopo il colpo Joaquin e l’arrivo dell’esperto portiere Munua, la dirigenza gigliata continua a sondare il mercato europeo alla ricerca del giusto rinforzo. I nomi che circolano fanno girare la testa ai tifosi viola: Mario Gomez e David Villa, tanto per fare un esempio. Giocatori importanti, per i quali servirà la giusta offerta economica. Per questo motivo la Fiorentina ha bisogno di vendere per poter investire il ricavato per il grande colpo in attacco. In cima alla lista dei partenti c’è Stevan Jovetic, per il quale la Fiorentina continua a chiedere 30 milioni. Al momento nessuno ha presentato un’offerta così importante alla Fiorentina. La Juventus, squadra alla quale Jovetic si è promesso da tempo, ha presentato diverse offerte alla Fiorentina: il club bianconero non ha tale disponibilità economica, e cerca di inserire contropartite più o meno gradite alla Fiorentina. L’ultima offerta in ordine cronologico è di circa 15 milioni più il cartellino di Marrone e la metà di Gabbiadini. La Fiorentina ha detto ancora no, ribadendo il concetto: 30 milioni. Difficile pensare che la Juventus possa investire tale cifra, più facile aspettare l’offerta dall’estero, in particolar modo dalla Premier League, dove ci sono molti club disposti a spendere sul mercato. Chelsea e Manchester City tanto per dirne due, con i Blues allenati da Mourinho pronti a mettere sul piatto circa 25 milioni per il talento montenegrino.
Capitolo Ljajic. Pradè ha ribadito più volte che il giovane serbo partirà per il ritiro, tuttavia il rinnovo del contratto tarda ad arrivare. Per questo motivo non è da escludere una cessione, pur di evitare un nuovo caso Montolivo e perdere il giocatore a zero il prossimo anno. Anche in questo caso, nonostante l’interesse di club italiani come Milan e Juventus, è più facile pensare ad una cessione all’estero, con il Manchester United del neo tecnico David Moyes da tempo sulle tracce del talento viola.
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