ILICICLONE

07.01.2016 00:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
ILICICLONE
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Oltre alla doppietta messa a segno da Ilicic che ha permesso alla Fiorentina di sbancare la “Favorita”, è stato il silenzio dello sloveno susseguito alle sue due gemme che si è preso la copertina di un pomeriggio davvero da incorniciare. Una non esultanza in segno di rispetto che fa molto più rumore di qualsiasi altra manifestazione di gioia, poiché cozza con le tante critiche che proprio in questi ultimi mesi è stato fatto attorno al numero 72 viola. Il giocatore del quale - forse anche più di Kalinic e Borja Valero - ad oggi Paulo Sousa non farebbe mai a meno

Ed in effetti, numeri alla mano, è facile capire il perché: grazie alla doppietta messa a segno in Sicilia, Ilicic non solo ha raggiunto quota 9 reti in campionato (superando gli 8 complessivi della passata stagione e portandosi a solo un gol dai 10 totalizzati nella suo ultimo anno in rosanero, il suo miglior score fino ad oggi in A) ma ha collezionato il suo 5° gol nelle ultime quattro sfide giocate: cifre altissime che diventano ancora più incredibili se si pensa che la media reti di Ilicic nei recenti quattro turni disputati si è abbassata ad un gol ogni 55’ circa. Fantascienza pura, se si ripensa a quello che era il rendimento dello sloveno nelle sue prime apparizioni con la maglia viola.

L’Iliciclone, insomma, non ha alcuna intenzione di arrestarsi. Anzi. In attesa di un prolungamento di contratto (tema sul quale la Fiorentina inizierà a ragionare solo a stagione conclusa), il numero 72 vuole continuare il suo testa a testa personale con l’altro bomber di casa gigliata, quel Kalinic ieri rimasto a secco ma autore di due assist (il croato non sfornava due passaggi decisivi in una stessa gara addirittura dal 30 agosto 2012, in un preliminare di Europa League contro lo Slovan Liberec con la maglia del Dnipro). Una coppia gol da 20 reti che ha sin qui costruito il 55% delle realizzazioni viola e che sta facendo sognare una città intera. Che dal silenzio di Ilicic ha imparato molto.