IL TERZO CAUDILLO
Il termine caudillo in lingua spagnola può essere tradotto come "comandante", o "leader" in una versione più internazionale. Nella cultura sportiva sudamericana poi suddetto termine assume una connotazione molto più tratteggiata, indicando precisamente i grandi difensori centrali, capitani di reparto e trascinatori della propria squadra. In origine si riferiva ai grandi interpreti uruguayani del mestiere: partendo dall'iconico José Nasazzi, campione del Mondo nel 1930 con la nazionale Celeste, fino ad arrivare a versioni più moderne rispondenti ai nomi di Diego Lugano e Diego Godín. Ma con l'andare del tempo anche gli odiatissimi argentini hanno fatto loro l'uso della potente figura retorica. E qui sarà declinata a tinte viola.
Il primo, e più grande, fu Daniel Passarella. Soprannominato anche Grande Capitano, arrivò a Firenze già campione del Mondo '78 con l'Argentina e fece lo stesso quando se ne andò dopo aver vinto il Mondiale '86 - seppur senza mai giocare - all'Inter. In quattro anni la bellezza di 26 reti in campionato con la maglia viola. Numeri da perdere la testa, che provò ad imitare Gonzalo Rodriguez, secondo esemplare di questa rassegna argentina. Si è fermato a quattro gol in meno - anche se in più presenze - prima di tornare a casa sua, in quel San Lorenzo che lo ha imposto all'attenzione internazionale e nel quale ha voluto concludere la sua onorevolissima carriera. Dopo cinque anni da sogno - eccetto l'ultimo, forse - in riva all'Arno, nei quali ha guidato la difesa gigliata. Non ha avuto lo stesso peso del suo predecessore in maglia albiceleste, ma si è rifatto con quello avuto nella Fiorentina di Montella prima e Sousa poi.
Chi ha davvero le caratteristiche per diventare il terzo caudillo nella storia viola è Germán Pezzella. Arrivato senza troppi clamori negli ultimi giorni dello scorso mercato estivo, si è imposto all'attenzione del pubblico di fede viola, e non solo, grazie alle sue prestazioni solide sin dall'inizio. Meno elegante e tecnico dei primi due, ha comunque dalla sua parte una struttura fisica ruvida e una sensazionale capacità di effettuare contrasti vigorosi, nonostante un fisico non da gigante, altra caratteristica che lo accomuna ai due caudillos precedentemente citati. Per ora gli manca la quantità industriale di reti, anche se una l'ha già messa a segno, quando incornò in rete il pallone decisivo per battere 2-1 il Bologna. E ci ha provato tante altre volte, sfiorandola in più di una circostanza. Ora sono tutti sicuri: la Fiorentina pagherà il suo riscatto da 11 milioni al Betis. Pezzella potrà così iscriversi ufficialmente a questa lista, se le prestazioni dovessero continuare su questi livelli. Intanto è arrivata anche la prima presenza con la maglia della sua Nazionale, e potrebbe esserci il bis già domani pomeriggio nell'amichevole contro la Nigeria. Per ricordare che c'è una tradizione in ballo e una scia da seguire.