IL PROSSIMO MODULO
Quello del modulo sembrava essere un tormentone ormai dimenticato. D'altronde a scadenze più o meno regolari soprattutto Montella aveva dato la sensazione di aver identificato la formula magica, non necessariamente legata ad un esclusivo modulo.
Sia con il 3-5-2 che con il 4-3-3, in pratica, il tecnico sembrava aver trovato il segreto per rilanciare qualsiasi elemento, e soprattutto in tempi recenti pareva che chiunque fosse finito in campo (anche lo stesso "recuperato" Ilicic) potesse rispondere degnamente.
Poi è arrivata la maledetta settimana d'inizio aprile che nel giro di qualche giorno ha spazzato via due dei tre obiettivi stagionali. Tre reti rimediate dalla Juve, altre tre dal Napoli (ed erano, per la verità, ben quattro quelle dei partenopei) e due disposizioni in campo che non hanno funzionato nè martedì scorso nè 48 ore fa.
Ecco che allora in vista di Kiev la scelta del modulo potrebbe essere sì decisiva, ma al tempo stesso anche dettata da alcune scelte obbligate. Senza Babacar, per esempio, toccherà ancora a Gomez guidare l'attacco con Ilicic e Salah a giocarsi l'altra maglia dell'attacco. A centrocampo, poi, rientrerà Pizarro (almeno questo la logica farebbe pensare), mentre Mati Fernandez è il più fresco dei mediani insieme ad Aquilani visto l'impiego di Borja, Badelj e Kurtic a Napoli.
In difesa, infine, scontato rivedere Gonzalo, un po' meno certo capire se la linea davanti a Neto sarà a tre o a quattro. Che sia un modulo, o un altro, comunque, l'importante sarà avere un atteggiamento diverso o più semplicemente simile a quello tenuto fino alla sfida con la Samp.