IL PRESCELTO
Alla fine, come sempre del resto, l'ultima decisione spetterà solo e soltanto a Montella. Una decisione che, per necessità, sarà mutevole nel tempo a seconda delle esigenze che col passare della stagione si porranno davanti al cammino della Fiorentina, ma che al tempo stesso potrà contare su una costante fissa: Juan Cuadrado. Come sempre accade in questi casi, dopo l'uscita di scena (amara) di un leader, è subito il più alto in grado ad ereditarne oneri e onori. In tal senso, il colombiano rappresenta l'uomo giusto per "sostituire" a tutti gli effetti lo sfortunato Pepito Rossi. Dal un punto di vista tecnico (oltre che anagrafico – è nel pieno della maturazione calcistica) Cuadrado nella Fiorentina non ha rivali (ancora di più dopo il forfait di Rossi) ed è dunque facile immaginare come Montella in questi giorni che precedono la ripresa del campionato stia pensando ad una Fiorentina in cui lo stesso sudamericano (oltre ovviamente a Mario Gomez) sarà il vero e proprio fulcro delle azioni offensive della sua squadra.
Qualunque siano i moduli o gli schemi tattici che verranno adottati, JC11 avrà un ruolo fondamentale. In termini di giocate, rifornimenti ma non solo. Con il probabile spostamento in avanti, al colombiano verrà chiesta una maggiore incisività sotto porta, così come era avvenuto nel finale della passata stagione quando Montella, consapevole che non avrebbe avuto il colombiano in finale di Coppa Italia per squalifica, abbandonò il 3-5-2 per quel 4-3-1-2 che potremmo rivedere quest'anno in pianta stabile. Gli otto gol messi a segno da febbraio a marzo (uno ogni due partite), insomma, potrebbero davvero essere il preludio per una grande stagione da... attaccante.