IL DIALOGO
Il dialogo. La prima sensazione che si avverte in casa Fiorentina, in questo momento, sembra finalmente quella di un'apertura rivolta al dialogo. Ed è soprattutto Andrea Della Valle a farsi portatore di questa (nuova) richiesta di dialogo. Con la tifoseria, con le istituzioni cittadine e, chissà, forse persino con la stampa. Il patron, se possibile, ha ulteriormente aumentato la propria presenza in casa viola, e dopo aver vissuto da vicino il ritiro post Juve, nelle ultime 72 ore si è completamente immerso nelle vicende gigliate.
Ottimo segnale, soprattutto se unito a una voglia di rilanciare che però non si fermi solo alle parole. Ma è forse proprio in questo aspetto che, oggi, si possono provare a cogliere i primi segnali positivi di un trend che, invece, negli ultimi tempi è stato a dir poco in discesa. ADV, nella chiacchierata di ieri, ha fatto chiaramente intendere di essersi reso conto di quanto sia stato sbagliato negli ultimi mesi, e il suo appello alla compatezza necessita, per forze di cose, un dialogo che per troppo tempo è mancato, per non dire quanto sia stato portato su posizioni ben poco ortodosse. "Stateci vicini adesso, e ripartiremo insieme, evitando di ripetere i soliti errori" è il concetto che ADV ha voluto rilanciare in prima persona.
Pemalosismi, silenzi, proteste dirigenziali alle contestazioni (sacrosante) dei tifosi, attacchi a bandiere viola e a una parte della stampa, e chi più ne ha più ne metta. In ambito comunicativo, del resto, si è sentito davvero di tutto. Il tutto addossando sempre e comunque colpe e responsabilità a fattori esterni, e quasi mai dettati da scelte (interne) semplicemente sbagliate. Andrea Della Valle sembra finalmente voler cambiare questa "silenziosa" abitudine viola. Prova ulteriore ne è l'incontro di questa mattina con una delegazione di tifosi, confermato da Rossi, quasi a voler rassicurare soprattutto loro (anche con una certa onestà intellettuale e schiettezza che, ci risulta, sia piaciuta molto ai sostenitori gigliati) che questo grigiore che dura da due anni possa interrompersi dalla prossima stagione.
Ecco perchè, oltre ai bisogni della classifica, ad oggi non resta altro che affidarsi completamente al patron viola. Perchè oltre ad aver dato ampi segnali di crescita anche come mero presidente di società, ADV ha finalmente aperto al dialogo. In prima persona. Senza troppe deleghe, come del resto accaduto nell'ambito tecnico. Senza cioè delegare troppo a chi, evidentemente, con il concetto di dialogo e comunicazione "aperta", o "produttiva, ha poca dimestichezza. Come spiegare, altrimenti, una dissaffezione ben più profonda e radicata dei semplici, cattivi, risultati raccolti sul campo? Avanti così, allora, sperando che presto questo dialogo possa essere messo a frutto, e che per Pasqua si possa comunque parlare di una squadra in grado di uscire a testa alta dal match di domani a San Siro.