IL COMMENTO: LA VITTORIA DI PAULO SOUSA E DEL GRUPPO
Servivano i tre punti, era fondamentale ripartire e la Fiorentina è ripartita alla grande riconquistando anche il terzo posto Champions grazie all’inatteso pareggio dell’Inter con il Carpi.
Non era facile tornare a vincere dopo due pesanti sconfitte consecutive, senza i centrocampisti titolari e con Alonso in tribuna, nel mezzo di un mercato che sta trasformando lo spogliatoio in una porta girevole e non ultimo per l’orario delle 12,30 sempre deconcentrante. Superare tutti questi ostacoli senza problemi, con semplicità, vuol dire avere un gruppo mentalmente forte e molto motivato.
Questa squadra ci crede ancora fortemente alla faccia di tutti quelli che avevano già cominciato a fare i gufi e i risultati gli danno ragione. Il campionato era e resta incerto e pieno di colpi di scena: lo sarà fino a maggio.
I viola sanno bene che tutti gli obiettivi sono sempre alla portata e che il mercato lo renderà più forte: questo è il messaggio che volevamo e l’abbiamo avuto. Per il bel gioco e lo spettacolo c’è tempo, in un certi momenti contano solo i punti. Per la verità pensavamo che il Torino fosse un ostacolo più difficile, ma questi sono affari loro.
Tutti promossi, dunque. Anche l’allenatore ha finalmente cambiato modulo passando a quel 3-5-2 da noi invocato, un modulo che non ti permette un gioco brillante, ma aiuta quando ci sono delle difficoltà nel tenere compatta la squadra. Cambiare serve, le grandi squadre devono saperlo fare soprattutto nel campionato italiano. Sousa è stato coraggioso, ha fatto giocare a centrocampo da interni due giocatori che sanno fare meglio la fase offensiva come Verdù o sono attaccanti come Ilicic, alle loro spalle il grande Borja play maker naturale. Lo spagnolo è un punto di riferimento sempre, vicino alle punte, in mezzo, davanti alla difesa. Guardando la formazione temevo molto che questo centrocampo leggero, con due punte e un esterno destro che attacca, potesse essere portatore di guai.
Invece Sousa ha fatto bene i suoi calcoli perché conosce i suoi giocatori e sa che hanno grande spirito di sacrificio e tatticamente hanno imparato a giocare in qualsiasi situazione. La Fiorentina ha sostanzialmente retto per la capacità di sacrificarsi e di adattarsi di Verdù e Ilicic (grande gol su punizione), ma anche per un Babacar finalmente più disciplinato, dentro il gioco, e di un Kalinic più lontano dalla porta e meno brillante, ma faticatore sempre straordinario.
Coin questo modulo si crea poco se non c’è grande movimento senza palla soprattutto degli esterni, ma alla Fiorentina questa volta serviva concretezza e l’ha ottenuta fra possesso palla, giuste verticalizzazioni e palle inattive sfruttate alla grande.
Questo risultato consente addirittura alla Fiorentina di riagganciare l’Inter e quel terzo posto che conta tantissimo, con un calendario abbastanza favorevole, in attesa degli scontri diretti delle rivali dell’alta classifica si può tornare a sorridere soddisfatti. Tra una settimana finirà anche il mercato e la squadra viola ne uscirà sicuramente rafforzata per almeno due motivi. Intanto cinque arrivi (al conto mancano un difensore e un centrocampista) sono numericamente importanti e consentiranno a Sousa varianti e variazioni tattiche elevando il tasso tecnico del gruppo. E poi dallo spogliatoio usciranno due musi lunghi, due casi, che avevano turbato i rapporti negli ultimi tempi.
Parliamo di Rossi (già finito al Levante) e di Suarez che troverà casa in questi giorni. Sono già usciti anche Rebic e Bakic, se ne andrà pure Gilberto probabilmente all’Atalanta. Parlando dell’Atalanta, ora passiamo a quello che dovrebbe succedere in settimana. Cigarini è l’obiettivo per il centrocampo. Due milioni e mezzo offerti, cinque quelli richiesti. Due anni al giocatore contro i tre richiesti. Più il prestito di Gilberto. Per ora non c’è l’ok ma Cigarini vuole la Fiorentina, l’Atalanta non si oppone, a forza di discutere l’accordo si troverà.
Per il difensore il discorso è più complesso. Abbandonata la pista Lisandro, nel mirino altri giocatori monitorati da settimane. Mammana è un discorso futuro, più facile arrivare a Benalouane, ma ho la sensazione che sarà un altro nome a sorpresa, modello Tello tanto per capirci. A proposito di Tello, trattasi di grande giocatore. Si è perso? Non ha più motivazioni? Chissà. Più di ottanta partite nel Barcellona dei record di Guardiola sono un bel passaporto, toccherà a Sousa riportare Tello ai suoi livelli lavorando sulla tattica, ma soprattutto sulla psicologica e sull’entusiasmo. Se ritorna il Tello vero , ci divertiremo.
Un discorso simile si può fare per Zarate, ma a lui si chiede meno, cambiare le partite in corso con la sua qualità e la capacità di saltare l’uomo. Poi c’è Tino Costa e le poche giocate viste ieri raccontano di un giocatore rapido nel capire lo svolgimento del gioco, con grande tecnica e buona corsa. Lui, Vecino e Badelj (quando tornerà) a centrocampo con Borja dietro due punte, consentiranno un gioco nuovo e nuove soddisfazioni. Il segnale della società è forte, chi pensava a un mercato senza acuti dovrà ricredersi. A gennaio è difficile, nessuno ha fatto o potuto fare grandi cose, c’è stata perfino la beffa di Luiz Adriano per il Milan, quindi la Fiorentina ha tutto per ripartire e riproporsi alla grande. Il bello deve ancora venire.