IL BELLO DI ESSERE BRUTTI
La Fiorentina targata Paulo Sousa giocherà pure male, ma la classifica racconta anche di una squadra cinica, pragmatica e sopratutto solida. Che sia questo il prezzo iniziale da pagare per veder sbocciare positivamente il progetto del nuovo tecnico viola? Ognuno valuti se il gioco può valere la candela o meno, ma i fatti al momento raccontano che sicuramente vale i punti. Nove in quattro giornate per l'esattezza, che portano in dote il terzo posto in solitaria in classifica.
I continui cambi di modulo e la sensazione di una perenne ricerca di una chiara identità di gioco sono un dato di fatto altrettanto incontrovertibile, ma questo lo ha ammesso anche lo stesso Sousa. D'altro canto la Fiorentina subisce pochi gol nonostante un reparto difensivo che può contare su pochi elementi, ed un Mario Suarez, unico centrocampista che per doti naturali potrebbe aiutare concretamente il reparto arretrato, ancora lontanissimo dal rendimento migliore. E poi c'è Tatarusanu: l'estremo difensore rumeno si sta dimostrando un elemento affidabile e in grado di trasmettere sicurezza al reparto.
Chi invece sembra essersi adattato alla perfezione al ruolo ritagliatoli dal nuovo tecnico portoghese è Borja Valero, protagonista col Carpi di una prova sontuosa, da vero ''todocampista''. La sua intelligenza tattica ed i suoi polmoni, oltre all'indubbia classe, possono essere una risorsa fondamentale per la squadra. Anche in fase realizzativa la Fiorentina di Sousa non scherza dato che in cinque gare stagionali è sempre riuscita ad andare in vantaggio (e sempre nel primo tempo, esclusa la gara con il Genoa) segno inequivocabile di un approccio alle partite e di una concentrazione della squadra quasi sempre ottimale.
Questo è senza dubbio merito del lavoro e dei metodi dell'allenatore. Se poi hai a disposizione un attaccante come Babacar tutto diventa più semplice. Khouma deve migliorare ancora molto nei movimenti senza palla e nel contributo generale alla manovra della squadra in fase di non possesso, ma le due reti consecutive in campionato sono un segnale di crescita più che incoraggiante per un giocatore che secondo molti addetti ai lavori ha ''potenzialità illimitate'' (cit.).