I SOLITI NOTI
Squadra che vince non si cambia. Frase apparentemente scontata ma mai come in questo caso estremamente pertinente. La Fiorentina scesa in campo domenica sera contro l'Inter è stata forse la migliore vista fino a questo momento della stagione. E di prestazioni esaltanti, la squadra di Montella, ne ha sfoggiate a ripetizione. Il tecnico gigliato è riuscito a trovare quei piccoli correttivi che hanno permesso ai giocatori di recuperare quella concretezza che sembrava smarrita durante il difficile mese di gennaio. In una sola serata sono spariti i dubbi (attenuati comunque dalla pur sempre ottima posizione in classifica) che avevano accompagnato la settimana di preparazione alla sfida contro i nerazzurri. Difesa solida, centrocampo dinamico e propositivo, attacco efficace.
La sfida contro il Bologna, inutile dirlo, sarà la classica prova del nove. Sembra scontato, in questo senso, parlare di possibili o probabili formazioni. La Fiorentina, esclusa l'assenza di Pizarro per squalifica, sarà quella ammirata al Franchi contro la banda di Stramaccioni. E non potrebbe essere altrimenti. L'assetto tattico della difesa vedrà ancora una volta l'instancabile Pasqual abbassarsi in una sorta di linea a quattro. Il capitano, fin qui autore di un campionato di altissimo livello, sembra non accusare il minimo segno di cedimento, nonostante le molte energie spese durante tutti i novanta minuti giocati. Sull'altra fascia ci sarà ancora Tomovic, con il ritrovato Gonzalo Rodriguez e il sempre più sorprendente Savic a completare il reparto davanti a Viviano. A centrocampo l'unico dubbio, con l'ultimo arrivato Momo Sissoko a contendersi una maglia da titolare con Migliaccio. Entrambi, ovviamente, presentano caratteristiche ben differenti da Pizarro: dovranno essere bravi Aquilani e Borja Valero ad arretrare ed anticipare l'avvio dell'azione.
L'attacco sarà senz'altro il reparto maggiormente sotto osservazione. La coppia Jovetic-Ljajic, dopo i quattro splendidi gol messi a segno, sarà il terminale avanzato di tutte le azioni offensive, con Cuadrado variabile impazzita sulla corsia di destra. Il difficile adesso è confermarsi. Ripetere la grande prova per dimostrare di essere competitivi (e vincenti) anche fuori casa. Per questo motivo, senza pensarci troppo, Montella andrà avanti con i soliti noti.