I SILENZI DI SOUSA CHE FANNO ADESSO RUMORE
Una cosa in casa viola non ci facciamo mai mancare e sono le delusioni. Con la fine di questo campionato dei rimpianti, torna alla ribalta Sousa e il suo non felice modo di rapportarsi con alcune persone e nello specifico con Pasqual e Guerini. In questi giorni si è sentito di tutto, ma il comune denominatore è la sua mancanza di franchezza con coloro che hanno appena lasciato la Fiorentina.
Il portoghese ha fatto del dialogo con la gente uno dei suoi cavalli di battaglia, il suo sorriso e la sua disponibilità verso i tifosi sono stati apprezzati da tutti e lo hanno reso un nostro mito che, però, mi sta cadendo in contraddizione. Che uno abbia un carattere tosto e risoluto, mi piace molto, ma deve averlo con tutti e non può trascurare di rapportarsi con un dirigente viola (Guerini) e con il veterano e capitano della Viola (Pasqual).
Se parli “frontalmente” al mondo, perché non ti confronti anche con coloro che ti ruotano intorno in ruoli così importanti? Sei liberissimo di fare le tue scelte, ma duole sentire le parole di Manuel, uomo più che calciatore, che ha vestito la casacca gigliata per undici anni, lasciare Firenze senza che il suo allenatore gli abbia spiegato che non rientrava più nel suo disegno tecnico e senza motivargli il perché gli toglieva la fascia e il ruolo di capitano. Né lui né noi tifosi avevamo dubbi su come sarebbe finita questa storia, ma credo che ci sia modo e modo di chiudere un rapporto umano e di lavoro. Il rispetto è fondamentale nella vita, puoi non piacermi, posso ritenerti non utile alla causa, ma sarebbe opportuno spiegarsi e capirsi per potersi lasciare senza malumore. Non dico rancore perché sia Guerini che Pasqual hanno avuto parole molto belle per Firenze e la società, ma un velo di malinconia è sceso sulla faccia di entrambi per come si sono svolti i fatti.
Non si finisce mai di conoscere le persone, è vero, ma se sei un leader devi riuscire a giustificare i tuoi comportamenti. Non credo certo che al Mister siano mancate le parole o il tempo per chiarirsi, ma la volontà e quindi trovo veramente tristi questi racconti e questo profilo che ne viene fuori.
Questo atteggiamento stona poi col suo manifesto “calo mentale” che ha condizionato (insieme alle mancanze della dirigenza) la seconda parte del campionato viola. Forse Sousa così forte e determinato non lo è? Spero che questi siano stati solo degli “inconvenienti di percorso” che possano servire anche a lui per il futuro e non si continui a subire, da parte di tutti, questi antipatici errori di comunicazione.
La Signora in viola