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Come l'acqua ossigenata. Serviva eccome, in casa Fiorentina, una vittoria. Ed è arrivata. Finalmente. E comunque convincente seppure con ancora ampi margini di miglioramento. Ma la squadra vista uscire fra gli applausi, per il momento, ritrova spirito di gruppo, unità di reparti e voglia di reazione. Ne esce una gara ben avviata dai viola, con Ljajic subito sugli scudi, e il Parma a difendere. Poca cosa, il Parma visto oggi, ma al tempo stesso era inevitabile osservare un calo nella seconda parte del primo tempo da parte della squadra di Mihajlovic.
Manca ancora quel pizzico di brillantezza per imbrigliare gli avversari con la palla a terra, o per imporre più semplicemente il proprio gioco, ma di certo l'ingresso di Donadel sembra aver funzionato perfettamente nel centrocampo viola. Senza D'Agostino, con Zanetti in ritardo, e Montolivo sofferente, il veneto ha regalato pesantezza a una linea mediana di nuovo in grado d'interrompere le manovre avversario. "La classe operaia" che serviva a questa squadra, forse un po' troppo morbida davanti alla difesa. Il capitano, nel frattempo, dà segnali di resistenza importanti (continua a giocare con le infiltrazioni), e quella di oggi è una gara in assoluto crescendo. Gol sfiorato incluso. E se Gilardino quantomeno si procura il rigore, buon per la Viola che Ljajic continui a trovare la via del gol. Seppure dal dischetto. Il che non significa certo che sia più semplice segnare. Anzi.
Arrivano i primi tre punti dell'era Mihajlovic, dunque. Con segnali incoraggianti. Come detto, i margini di miglioramento restano. Gilardino può e deve essere più assistito, Cerci deve trovare un pizzico di concretezza in più, e sulla corsia sinistra Felipe appare ancora fragile. Soprattutto a livello psicologico. In attesa del rientro di Pasqual, Mihajlovic ha giocato anche la carta Gulan. E il ragazzino, all'esordio, se l'è tutto sommato cavata bene. Con chiusura importante, nel finale, annessa. Anche questi possono essere segnali. Finalmente positivi.