I FEDELISSIMI DI PRANDELLI ALL'ASSALTO DEL TORINO
18 maggio 2008. Una data che i tifosi della Fiorentina scorderanno difficilmente. Perché sarà il crocevia, nel bene o nel male, di un percorso iniziato sei anni prima. Fare il salto di qualità decisivo o restare comunque tra le big, seppur senza una Champions da disputare?
Novanta minuti. Tanti basteranno a segnare il destino della Fiorentina. E per affrontarli, Cesare Prandelli si affiderà ancora una volta ai suoi "fedelissimi", a quello zoccolo duro che ha fatto le fortune dei gigliati in questa stagione. Un piccolo gruppo di giocatori, 14, unità in più, unità in meno, che hanno trascinato la Fiorentina sino ai rigori di una semifinale di Coppa Uefa ed al quarto posto in Serie A. A 90 minuti dal termine.
Spazio a Frey tra i pali, con Jorgensen e Gobbi sempre più terzini e sempre più titolari, con Gamberini al fianco del quasi ex Ujfalusi al centro. In mezzo al campo, vista la squalifica di Donadel, spazio a Montolivo e Kuzmanovic ai lati di Liverani, come al solito in cabina di regia. Reparto offensivo senza Mutu ma con Osvaldo pronto a sostituirlo alla grande come fatto a Parma, Santana più che Semioli sull'out di destra e Pazzini al centro, in cerca di quel gol che riscatterebbe tutto d'un fiato una stagione a fasi alterne.
FIORENTINA: Frey, Jorgensen, Gamberini, Ujfalusi, Gobbi, Kuzmanovic, Liverani, Montolivo, Santana, Pazzini, Osvaldo.
TORINO: Sereni, Dellafiore, Di Loreto, Lanna, Pisano, Corini, Diana, P.Zanetti, Di Michele, Rosina, Stellone.