AI MIEI TEMPI ERA DIVERSO
E venne il giorno di Fiorentina-Juventus. Fino a qualche anno fa la data di questa sfida era segnata con un cerchietto rosso sul calendario di ogni tifoso viola, ma ultimamente, non si sa bene per quale motivo in particolare, questa gara pare aver perso buona parte del suo fascino.
Come sembrano lontani i tempi in cui trovare un biglietto per questa sfida era impresa titanica, e molti facevano l'abbonamento anche solo per avere la certezza di non perdersela. Già due ore prima del fischio d'inizio la Fiesole era gremita e i cori di scherno per gli odiati rivali erano incessanti. C'era la curiosità di vedere quale coreografia fosse stata preparata per l'occasione e la certezza che, in ogni caso, sarebbe stata qualcosa di spettacolare. C'erano giocatori spesso inferiori tecnicamente agli avversari che sopperivano con il cuore e la grinta. E la bolgia del Franchi faceva il resto. La classifica era spesso poco lusinghiera ma una vittoria contro "Lei" valeva davvero una stagione. Mentalità da provinciali diceva qualcuno, ma poco importava.
Anche oggi la classifica è tutt'altro che esaltante, ma l'aria che si respira sembra totalmente diversa. Da più parti si sente dire che la città non sente più questa rivalità come prima, e purtroppo pare proprio così. Purtroppo dicevamo, perchè le rivalità come quella tra viola e bianconeri sono quegli aspetti che rendono speciale una semplice partita di calcio, trasformandola in un evento affascinante, imperdibile. Oggi capita invece di sentire qualcuno che spera addirittura di perdere per poter cambiare allenatore, una cosa impensabile fino a qualche anno fa.
Spesso sentendo parlare i nostri padri o i nostri nonni ci si sente dire "ai miei tempi era diverso". Nessuno di noi avrebbe mai pensato che questa frase un giorno sarebbe stata accostata alla sfida con la Juve.