GLI ACQUISTI DI GENNAIO, Kenneth Zohore
Nel concitato mercato di gennaio (molto rumore per nulla), nelle frenetiche ore del “arriva El Hamdaoui!”, “El Hamdaoui è già qui!”, per poi finire tutto in un nulla di fatto, si è ritrovato suo malgrado alla ribalta l'acquisto dell'ultim'ora, Kenneth Zohore. Diciotto anni il giorno della firma sul contratto con la Fiorentina, ci è stato presentato con un biglietto da visita importante: nipote di Drogba, più giovane esordiente del campionato danese, ha esordito pure in Champions League contro il Barcellona. Per un po' Firenze si è addirittura chiesta se sarebbe stato lui il vice-amauri che tutti stavano aspettando. Ma Zohore è finito diretto in Primavera, che è una stagione di maturazione. Zohore lo abbiamo visto e abbiamo toccato con mano la qualità della lana di Corvino.
Giocatore che vanta indubbiamente un fisico molto possente che riesce a far valere contro gli avversari, però ancora sembra evidente la condizione fisica non al top, visto che un'armatura come la sua necessita di tanti muscoli. Il ragazzo è giovane, e il tempo per farsi ce lo avrà, ma sembra comunque azzeccato l'apprendistato nelle giovanili viola. Di certo non si può dire che sia una punta veloce ed è abbastanza lento nelle partenze, ma al dire il vero le sue lunghe leve lo aiutano, certe volte, letteralmente a mangiare il terreno agli avversari. In futuro gli servirà molto. Ha un discreto controllo di palla anche se deve imparare a velocizzare la manovra; e questo avverrà anche con l'affinarsi dell'intesa con i compagni. I compagni che possono comunque ringraziare i numerosi palloni che riesce a smistare soprattutto nel gioco aereo: i suoi 195 centimetri certamente valgono per qualcosa; ma anche perché tatticamente spazia molto su tutto il fronte offensivo, proponendosi abbastanza spesso, tanto da essere lui molto spesso a lanciare l'azione a rete invece di esserne il finalizzatore. Alla lontana ci ricorda vagamente Toni per quell'aria un po' ciondolona tipica del brindellone, di quel centravanti guardingo che al momento venuto di colpire devasta le difese con la sua potenza. Di tutto questo ancora non abbiamo visto molto, e nelle ultime settimane il giovane danese sembra ancora di più soffrire una preparazione atletica a cui non sembra abituato, ma da lui ci aspettiamo pure molto. Anche il suo allenatore ha ammesso che “fa cose buone e cose meno buone”, ma ci ha anche rassicurato ribadendo che si deve ancora ambientare. Noi ci auguriamo che di Toni ripercorra la carriera, anche se l'età per vedere il miglior Toni ci mette di fronte a delle prospettive a lunghissima scadenza. Toccherà a lui bruciare le tappe, dimostrare di avere le qualità richieste per il calcio italiano: dovrà evolvere sia fisicamente che tecnicamente, e lo diciamo perché crediamo che abbia grandi margini di miglioramento. E anche la Fiorentina ci crede visto che gli ha fatto firmare un contratto che le vedrà in viola per le prossime tre stagioni. E chissà che, nella nascente Fiorentina futura, non possa già dall'anno prossimo ritagliarsi uno spazio importante, dimostrando che uno degli ultimi investimenti fatti dal partente ds Corvino è stato ancora una volta, una corvinata.