GILBERTO, Tra Roberto Carlos e Cafu
Gilberto Moraes Júnior si ispira a Roberto Carlos, del quale, non a caso, ha scelto anche il numero. Pradè lo assimila al Pendolino Cafu. Due paragoni non certo semplici da portare avanti, ma Gilberto si è presentato a Firenze con la voglia di sorprendere tifosi e addetti ai lavori. La volontà, miti calcistici a parte, è quella di mantenere una propria identità e venire ricordato col proprio nome, piuttosto che per gli accostamenti a campioni del passato.
Nato il 7 marzo 1993, il terzino della Nazionale Under 23 brasiliana ha capito che il momento era propizio per compiere il grande salto e lasciare il Brasile.
L’obiettivo: affermarsi in Europa. Fino ad ora, una carriera spesa quasi interamente nel Botafogo, eccezion fatta per un prestito all’Internacional nel 2014. Il ragazzo ha dimostrato di possedere una gran corsa e di non difettare in quella caratteristica comune un po’ a tutti i brasiliani: i “piedi buoni”. Sarà anche per questo probabilmente che Paulo Sousa, fin dalle prime uscite, ha deciso di provare a schierarlo in una zona più avanzata del campo, quasi nel ruolo di ala. Con il rischio, se così si può dire, di aver trovato, non solo un sostituto di Tomovic per il ruolo di terzino destro, ma un giocatore capace di coprire tutta la fascia, in grado così di essere utile sia in fase difensiva che in quella offensiva.