GILARDINO, Ora lasciatelo in pace

20.06.2010 21:00 di  Marco Gori   vedi letture
GILARDINO, Ora lasciatelo in pace
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E pensare che ci hanno provato anche con Montolivo: si può dire quel che si vuole, ma l’assenza di Pirlo si sente eccome; tentativo miseramente fallito: il gioiello di Caravaggio li ha subito zittiti prendendo in mano un’Italia piccola piccola e sfiorando per due volte la rete. E una soddisfazione in più il capitano viola se l’è presa a fine gara quando, invece di sfruttare l’onda della sua grande prestazione, ha rilasciato dichiarazioni improntate all’umiltà e allo spirito di gruppo, dando esempio di grande maturità e signorilità. Ecco allora che con Alberto Gilardino hanno provato un’altra tattica, evitando l’attacco frontale –come fece, in maniera discutibile ma perlomeno coraggiosa, il compianto Maurizio Mosca dopo un Palermo-Fiorentina passato alla storia per il gol di mano del bomber biellese- ma ponendogli domande del tipo "Ma tu come stai?" oppure rivolgendogli incitamenti come “Non ti abbattere, ti vediamo un po’ giù”. Ma anche “il Gila” non si è fatto fregare, restando tranquillo pur parlando senza peli sulla lingua, come quando ha dichiarato che “se non si batte la Slovacchia è giusto tornare a casa” e che questo gioco lo penalizza.

Alberto Gilardino non è nato in Toscana, ma pare proprio che dalla gente del Granducato stia apprendendo l’arte dell'essere furbi e schietti allo stesso tempo. Insomma, "Gila" è sempre più uno di noi. E sia quindi chiaro a tutti coloro che vivono nel resto della Penisola che le critiche che inevitabilmente sono già pronti a rivolgergli non solo non lo scalfiranno, ma faranno in modo che il popolo viola si stringa ancora di più attorno a lui: esattamente il contrario di quello che forse -per motivi che vanno al di là di quelle che sono le vicende della squadra azzurra- vogliono ottenere.