FUMATA NERA
Fumata nera. Dopo quella che era indicata dalle parti in causa come la giornata decisiva per porre fine a una trattativa che va avanti ormai da mesi, è saltato l'accordo sul rinnovo del contratto collettivo dei calciatori. Si va dunque verso lo sciopero e il conseguente blocco della prima giornata di campionato. Il testo del contratto presentato dall'assocalciatori è stato respinto dall'assemblea di lega con una maggioranza schiacciante: 18 a 2.
Inizialmente l'argomento del contendere era principalmente l'articolo 7 del contratto collettivo, incentrato sugli allenamenti separati o dei cosiddetti fuori rosa, condizione ritenuta inaccettabile dai calciatori, ma la modifica proposta dalla Lega volta a permettere ugualmente l'organizzazione di allenamenti differenziati a discrezione delle società non ha soddisfatto Damiano Tommasi, presidente dell'assocalciatori.
Un altro dei punti cruciali della discussione, che ha portato alla rottura tra i club e i giocatori, è il cosiddetto contributo di solidarietà, previsto dal governo nella recente manovra. Le società di Serie A non intendono sobbarcarsi il peso del provvedimento e chiedono di inserire nel contratto una clausola esplicita: "Eventuali contributi straordinari quali quelli previsti dal dl 14 agosto 2011 e s.m.i. analoghi provvedimenti saranno comunque esclusivamente a carico del calciatore". Questione di soldi, quindi. E nel caso dei giocatori con i contratti più ricchi le cifre sono tutt'altro che irrilevanti.
Il consiglio della Figc si riunirà nuovamente nella mattinata di domani, ma le due parti per adesso restano sulle proprie posizioni e, quando mancano ormai meno di tre giorni al via del campionato, l'accordo appare molto difficile.