FIUMI DI PAROLE

02.12.2010 17:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
FIUMI DI PAROLE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Sciopero sì, sciopero no. Da quando la questione del rinnovo del contratto collettivo dei calciatori ha preso piede, fra Lega Calcio e Assocalciatori si è scatenato il pandemonio. Da una parte le ncessità della Lega, sempre più soggetta al potere delle televisioni, dall'altro le rivendicazioni di una classe, quella dei calciatori, soltanto a prima vista composta semplicemente da privilegiate. Perchè sui nodi sui quali di discute, a cominciare dai calciatori messi fuori rosa, le situazioni più critiche non sono quelle dei campioni strapagati, ma di coloro che prima di tutto mettono avanti la passione.

Detto questo, però, resta il paradosso di una serrata collettiva nel mondo del pallone. Perchè, comunque la si veda, il mondo del calcio resta di certo al di fuori delle regole di vita ordinaria, e di conseguenza anche i suoi lavoratori. Uno sciopero, quello minacciato per l'11 e il 12 dicembre, che di certo ben rappresenta lo stato disastroso del nostro ambito pallonaro. Dove, fra stadi vuoti e tessere del tifoso, andare allo stadio diventa sempre più un'avventura che non un piacere.

Qualcuno si è pure domandato se sia così logico, in tempi natalizi in cui il tempo libero potrebbe anche essere dedicato allo spettacolo del calcio visto allo stadio, se non sia folle decidere di fermarsi. Di certo, per i fiorentini, se la scelta dello sciopero dovesse essere confermata, quella con il Cagliari rischia di diventare "l'ultima al Franchi" del 2010. Ma, per il momento, nessuno si faccia prendere dal panico. Da Campana a all'avvocato Grosso, presidente e vice presidente dell'Assocalciatori, già arrivano dichiarazioni sulla possibilità, ad oggi ancora attuale, di scongiurare il rischio dello sciopero. Infondo, in mezzo ai fiumi di parole spesi negli ultimi 3 mesi, il proclamato sciopero dell'11 e 12 dicembre si ridurrebbe all'ennesime parole spese al vento.