FIORENTINA, Serve cambiare prospettiva

17.10.2010 18:30 di  Tommaso Loreto   vedi letture
FIORENTINA, Serve cambiare prospettiva
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Adesso il quadro si fa davvero pesante. Cinque punti nelle prime sette gare, l'ultimo desolante posto in classifica, e una squadra che in due minuti si ritrova in completa balìa degli avversari gettando alle ortiche quanto faticosamente costruito fino a quel momento. E' il periodo più duro, e negativo, della Fiorentina dei Della Valle. Una squadra che, ormai è evidente, aveva bisogno di ben altre iniezioni di rinnovamento.

Perchè discutere della sconfitta di Marassi porta soprattutto alla luce le condizioni di un organico ormai ridotto a ben oltre l'osso. Un unico centrocampista di ruolo a disposizione, Donadel, l'esterno sinistro, fra i giocatori più importanti, che si ferma dopo mezz'ora e un assist, com'è accaduto a Vargas. La fantasia del reparto offensivo negata dalle assenze di Jovetic e Mutu. Il rinforzo principale dell'estate, D'Agostino, ancora alle prese con un ginocchio non a posto, e un capitano, Montolivo, a metà strada fra il rinnovo e una caviglia che fa male. E ancora una difesa nella quale i singoli, Felipe su tutti, continuano a dare ampi segnali di confusione.

Mihajlovic c'ha provato, a far finta di niente, e per quasi un'ora c'era riuscito. La sua Fiorentina ridisegnata era riuscita a tenere botta alla Sampdoria approfittando anche di un avvio fulmineo. Ma quando, come detto, perdi Vargas e Felipe in 10 minuti fa più danni della grandine d'agosto, allora è chiaro che qualcosa non torna quando la squadra è in campo. Si potrà dire del gioco che manca, della ricorrente grinta e cattiveria che non si vede. Ma la sensazione è che la Fiorentina che capitola in 100 secondi di fronte a Cassano sia ormai la figura sbiadita di una squadra che non c'è più.

Una squadra che ha pagato caramente il cambio di guardia Dainelli-Felipe. L'assenza di alternative a D'Agostino e Montolivo che, fra infortunio e impegni durante il Mondiale, non potevano essere considerati insostituibili. Così come lo stesso Gilardino che, ormai da più di un anno, non ha un reale concorrente in grado di stimolarlo e concedergli un briciolo di riposo. Falle e pecche di almeno due campagne acquisti dove si è fatto meno, e male, rispetto a quel che serviva.

La Fiorentina continua a pagarne il prezzo facendo il conto alla rovescia per il ritorno di Mutu. Manca, ormai, una sola gara. Non tutto, di certo, è già compromesso. Ma, intanto, società e l'allenatore comincino a prendere in considerazione una netta inversione di tendenza in ambito di obiettivi. Un vero e proprio cambio di prospettiva. Perchè laggiù infondo è tutt'altro pianeta, e si fa prestissimo a rimanere invischiati nelle paludi della lotta per la salvezza. Prima se n'esce, meglio è.