FIORENTINA, Se gli "altri" iniziano a girare...

03.03.2009 08:30 di  Matteo Magrini   vedi letture
FIORENTINA, Se gli "altri" iniziano a girare...
FirenzeViola.it

La trasferta di Reggio Calabria, che portava con sè una serie innumerevole di rischi e pericoli, regala alla Fiorentina e a Prandelli due, diciamo così, novità, che potrebbero risultare molto importanti per la volata finale in campionato. Semioli e Bonazzoli, pur non autori di prove memorabili, hanno dimostrato, domenica, di poterci stare, da protagonisti, in questo gruppo.


BONAZZOLI, arrivato a Firenze tra lo scetticismo generale, accompagnato dalla brutta ed ingenerosa etichetta di "calciatore finito", a causa dei numerosi infortuni, si è posto, fin da subito, fin dalla sua presentazione a stampa e tifosi, nel modo migliore. "So quale sarà il mio ruolo in maglia viola, e sono pronto a lavorare duro per farlo al meglio", furono le sue prima parole. Solo a San Siro, contro il Milan, all'esordio, non ha dato un contributo degno di nota, ma era appena arrivato, non si poteva pretendere altro. Da quel giorno, solo uscite positive. Già a Torino, nella nefasta partita con la Juventus, il 32 viola aveva lasciato intravedere qualità molto utili alla causa gigliata. Grande nel gioco aereo, abilità nel fare da sponda per i compagni, capacità nell'entrare subito in partita, anche subentrando dalla panchina. In gare difficili, quando non si riesce a sviluppare la manovra palla a terra, quando il pressing avversario soffoca le trame preferite da Prandelli e dalla Fiorentina, avere un uomom al quale appoggiarsi, anche con palla lunga, è una risorsa importante. Se poi, come domenica, arriva anche il goal, siamo al top, per un ragazzo che deve essere l'alternativa ad un mostro come Gilardino. In più, mai una polemica, mai una parola fuori posto. Ciò che il tecnico di Orzinuovi cercava.


SEMIOLI è un caso decisamente particolare e, se vogliamo bello. Una di quelle storie che rendono questo gioco il più affascinante del mondo, il più imprevedibile, a volte. L'ex ala, per dirla all'antica, del Chievo, a gennaio pareva destinato ad altri lidi. Il Genoa ci aveva pensato, ma soprattutto il Torino, nelle ultimissime ore del mercato, ha fatto di tutto per strapparlo alla Fiorentina. Proprio mentre Foschi "assaltava il box della Fiorentina, all'Ata Quark Hotel, sede del mercato, a Bologna si infortunava Santana e lui, Semioli, trovava il tempo, nei pochissimi minuti a disposizione, di far tornare alla rete Gilardino, dopo un periodo di astinenza da goal. E' cambiata in quelle ore, in quei momenti, la storia in viola di Franco. Ora parte quasi sempre titolare, dopo mesi passati in panchina, e le sue prove sono convincenti, positive. Già ad Amsterdam, nella sciagurtata trasferta di Uefa, i segnali erano stati importanti. Corsa, voglia di puntare l'uomo, di rischiare, di dare profondità ed ampiezza alla squadra e, domenica con la Reggina, Semioli è risultato decisivo, nell'azione del pari. E' stata, se vogliamo, un'immagine rappresentativa del suo momento. Una palla che sembrava persa, rincorsa, recuperata con caparbietà e trasformata in oro prima per Mutu, poi per Bonazzoli. Insomma, ancora non siamo su livelli eccezionali, ma sicuramente c'è qualcosa di diverso in questo giocatore. C'è più convinzione, più fiducia, più serenità, forse.


Sono segnali importanti per la Fiorentina e per Cesare Prandelli perchè, in questa stagione, l'apporto degli "altri", delle famose "seconde linee", non è stato quasi mai rilevante. Ora Bonazzoli, Semioli, ma anche Pasqual, di nuovo padrone della fascia sinistra e lo stesso Donadel appaiono in netta crescita. Possono essere loro, insieme ai soliti Gila, Mutu, Frey, Melo, l'asso nella manica del tecnico di Orzinuovi che, da parte sua, può finalmente girarsi verso la panchina con ottimismo, con trabquillità.