FIORENTINA, Questione di regole
Peccato che nel calcio non funzioni come nel pugilato dove gli incontri si possono decidere anche ai punti. Sì perchè se così fosse la Fiorentina non sarebbe certo uscita sconfitta dalla gara con l'Inter. Tante occasioni per gli uomini di Mihajlovic che se concretizzate avrebbero dato una sentenza diversa. Stavolta i viola hanno pagato la leggerezza della gioventù di quel Camporese che prima si è trovato nel mezzo ad una traiettoria velenosa e che poi ha sbagliato nell'affrontare Eto'o in occasione del gol decisivo di Pazzini. Impossibile però fargliene una colpa anche perchè l'autogol è davvero sfortuna e il camerunese è uno dei più forti attaccanti del mondo.
Resta una Fiorentina che ha giocato alla pari per 90 minuti con i campioni del mondo e che ha mostrato ancora una volta il tanto agognato gioco. Dopo Palermo un'altra bella prestazione che, è vero, non regala punti ma che allo stesso tempo non toglie certezze ad una squadra in ripresa. Montolivo sta tornando sempre più sui suoi livelli, Behrami si sta dimostrando acquisto preziosissimo e Ljajic sta beneficiando delle panchine viste nelle scorse settimane. Poi c'è quel Mutu che fra averlo e non averlo è sempre meglio poterlo vedere dalla propria parte. Prima di tutto perchè è forse l'unico uomo della Fiorentina dotato di un talento fuori dal comune e poi perchè Gilardino con il rumeno in campo è più libero da marcature. Inoltre anche il gioco della squadra migliora di netto con la presenza del numero 10 viola, vuoi perchè è uno che regala sicurezza ai compagni vuoi perchè sa dare respiro alla manovra. Elementi, insomma, che fanno ben sperare per questo finale di stagione. La sfiga, intanto, non vuole però abbandonare Mario Alberto Santana incorso nell'ennesimo infortunio della sua carriera. Per di più nel suo momento migliore da quando è a Firenze.
Certo è che ci sono due regole che non vogliono proprio abbandonare la Fiorentina, quella del gol dell'ex e quella di far sbloccare chi non segna da anni. Per la prima Pazzini è l'ultimo caso di una serie illimitata, per la seconda basta pensare ad Amauri nell'incontro con il Parma. Cose antipatiche e basta, che non hanno niente a che fare con la prestazione dei viola ma che ogni volta indispettiscono i tifosi della Fiorentina. E allora se il gioco e le prestazioni resteranno queste, da qui alla fine della stagione, Mihajlovic non deve far altro che osservare le rose dei suoi prossimi avversari. Così vedrà quanti ex e quanti signori che non segnano da tempo immemorabile si troverà di fronte.