FIORENTINA, Ora sotto coi campioni di Francia!
Ieri sera, nel dopo-partita di Fiorentina-Udinese, e questa mattina, sulle pagine di molti quotidiani, si sono sprecati termini come "campionato che inizia ora" e "spartiacque della stagione"; è fuori discussione che la gara di ieri abbia lanciato dei segnali confortanti soprattutto dal punto di vista caratteriale e del gruppo; fino a ieri, infatti, solo una volta, nella prima giornata di campionato contro la Juventus, la Fiorentina era riuscita a rimontare da una situazione di svantaggio; e le corse di Marco Storari dalla panchina per abbracciare i compagni di squadra dopo ogni rete rappresentano anch'esse un indizio non certo da poco; sta di fatto che la partita con l'Udinese ha messo in mostra ancora una volta una Fiorentina dai due volti; una Fiorentina sicuramente più concreta rispetto alle ultime apparizioni ma ugualmente meno continua rispetto alle stagioni passate, quando col suo passo costante ha reso vane le rimonte di Roma e Milan. Questa pazza Viola, capace nel giro di un'ora di far prima indispettire e poi sognare i propri tifosi, si inserisce poi in un campionato che si annuncia altrettanto incerto, fatta eccezione, forse, per la sola Inter. Giusto quindi guardare al prosieguo della stagione col massimo ottimismo, ma in queste situazioni diviene ancora più essenziale attaccarsi solo e soltanto ai risultati; si sono viste delle belle azioni ieri, merito in gran parte del rientro di Adrian Mutu; ma non si è visto ancora quell'impianto di gioco che per anni tutta Italia ci ha invidiato. Nessuna preoccupazione; tra poco più di un mese Cesare Prandelli, che sia a Marbella o in Medio Oriente, avrà tutto il tempo di migliorare anche questo aspetto; nel frattempo sarà importante tenere duro cercando di restare attaccati al gruppo delle prime, a cominciare dalla prossima gara con la Roma. All'"Olimpico" servirà soprattutto la "testa", anche se un po' di "pancia", per usare termini cari al nostro mister, non farà certo male. Testa e pancia, o se vogliamo attributi, serviranno invece sicuramente tra due giorni quando al "Franchi" sarà di scena il Lione.
Qui, davero, si può parlare di momento cruciale della stagione. Solo una vittoria, infatti, permetterebbe ai Viola di poter sperare ancora in un prosieguo del proprio cammino attraverso l'Europa che conta, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe per il futuro della squadra. Pancia e testa sono due doti che non mancano certo ai Campioni di Francia. Una formazione che i Viola affrontano forse nel momento più congeniale, ma che non per questo va sottovalutata. Anche ieri sera, di fronte ad un "Parco dei Principi" trasformato in una bolgia, gli uomini di Puel, decimati dagli infortuni e in inferiorità numerica per l'espulsione di Juninho, sono quasi riusciti, negli ultimi minuti, a raddrizzare un risultato che sembrava ormai segnato. Il Lione è battibile, ma serviranno 95 minuti di assoluta concentrazione e, soprattutto, quello spirito che ha caratterizzato alcune sfide del passato: il pensiero corre alla Viola di qualche decennio fa, che tra le mura amiche riusciva a mettere in soggezione l'odiata e irraggiungibile Juventus; oppure, per restare all'era Prandelli, al campionato 2005/2006, quando, sotto i colpi di Cristian Brocchi, Martin Jorgensen e Luca Toni, al "Franchi" caddero anche Milan e Inter.