FIORENTINA, Obbligo di riscatto
Archiviata la parentesi della kermesse europea, che ha inevitabilmente catalizzato le attenzioni di sportivi e adetti ai lavori, adesso torna d'attualità il calciomercato. Un mercato che, dopo l'arrivo del giovane Hegazy, è in attesa di qualche colpo in entrata. Dell'attuale ristrettezza della rosa viola si è detto molto, ma nella settimana che porterà all'inizio delle visite mediche propedeutiche alla nuova stagione, questo tema è strettamente attuale. Servono nuovi innesti, dopo l'emorragia di pedine svincolatesi dal primo di luglio, ma senza denari freschi ricavati dalle cessioni degli esuberi il compito di Daniele Pradè è quanto mai problematico. Il ds viola da una parte deve cercare di mettere insieme un tesoretto da investire, e dall'altra è costretto a battere le strade dei prestiti, magari con diritto di riscatto. Tuttavia in tempi di crisi globale le squadre proprietarie dei cartellini si privano malvolentieri di elementi di valore senza la certezza di un ritorno economico nel breve periodo.
I casi di Viviano e Kjaer sono due esempi perfetti per fotografare la situazione: la Fiorentina che vorrebbe il prestito secco e si vede richiedere un obbligo di riscatto, per giunta a cifre non esattamente a buon mercato. I due giocatori piacciono, ma servirà quantomeno molta pazienza per la fumata bianca.
Molta pazienza per i tifosi, sempre più perplessi di fronte al calderone di nomi accostati negli ultimi tempi alla squadra, senza che nessuno di questi si sia ancora concretizzato. Molta pazienza per Vincenzo Montella, che dovrà abituarsi a una prima parte di ritiro con mezza squadra in bilico fra arrivi e partenze, e tanti giovani da impiegare nelle partitelle. Non certo il miglior viatico per preparare una stagione difficile come quella che attende la Fiorentina: quella in cui la Viola è chiamata al riscatto dopo oltre due anni di vacche magre. Un altro obbligo di riscatto, dunque. Ma stavolta non sono il Palermo o il Wolfsburg a chiederlo. Sono i tifosi viola.